È ufficialmente operativo il
Consiglio regionale, dopo due mesi e mezzo dalle consultazioni
del 25 febbraio scorso che hanno eletto Alessandra Todde
presidente della Regione.
Questa mattina si sono insediate le commissioni che ora potranno
ricevere e cominciare a esaminare proposte e disegni di legge
per poi inviarli all'approvazione dell'Aula. Pd e M5s si
spartiscono il bottino delle presidenze dei sei parlamentini,
quattro ai dem e due ai pentastellati.
Convocati questa mattina dalle 9 nella sala della terza
commissione del palazzo di via Roma, i sessanta consiglieri si
sono divisi nelle sei commissioni e hanno eletto i vertici: alla
Prima commissione (Autonomia e riforme) presidente Salvatore
Corrias (Pd), vice presidente Giuseppe Fasolino (Riformatori),
nella Seconda (Lavoro e Cultura e Formazione professionale),
presidente Camilla Soru (Pd) e vice presidente Maria Francesca
Masala (Fdi), nella Terza (Programmazione e Bilancio),
presidente Alessandro Solinas (M5s) e vicepresidente Giuseppe
Talanas (Forza Italia), nella Quarta (Governo del Territorio),
presidente Roberto Li Gioi (M5s) e vice presidente Franco Mula
(Alleanza Sardegna -Pli), per la Quinta (Attività Produttive)
presidente Antonio Solinas (Pd) e vicepresidente Emanuele Cera
(FdI), per la Sesta (Sanità), presidente Carla Fundoni (Pd) e
vicepresidente Alice Aroni (Misto).
Si comincia dal ddl sulle rinnovabili
È il disegno di legge della giunta regionale sullo stop agli impianti di energia rinnovabile nell'Isola per 18 mesi la priorità principale emersa all'insediamento delle commissioni, provvedimento che oggi sarà trasmesso dalla giunta al Consiglio per il via all'iter. Lo sottolinea il neo presidente della commissione Attività produttive, Antonio Solinas, che dopo l'accordo sulla sua presidenza, inizialmente prevista per Sinistra Futura con Paola Casula, si è dimesso dalla carica di questore e sarà sostituito alla prima seduta utile: "L'urgenza è l'esame del disegno di legge approvato della Giunta relativa alle energie rinnovabili, la settimana prossima saremo in grado di cominciare". Anche per Roberto Li Gioi (M5s), presidente della commissione Governo del territorio, è la priorità: "Si deve accelerare perché i sardi hanno il diritto di avere l'energia nella maniera più consona possibile, servono norme per definire bene la questione".
Tra le emergenze anche la sanità, il parlamentino di competenza sarà guidato dalla dottoressa sassarese Carla Fundoni: "Bisogna ripartire dall'ascolto, è la formula vincente per andare ad analizzare i problemi di tutti i territori - ha chiarito -. Bisogna intervenire sulle liste d'attesa per dare le risposte prioritarie, per far percepire quei livelli essenziali di assistenza che i pazienti lamentano da tanto tempo". L'altra donna eletta presidente è la dem Camilla Soru, che punta su "una nuova legge sulla scuola, utilizzare la nostra autonomia per combattere la dispersione scolastica". La sfida della Prima commissione è quella dell'autonomia differenziata: "È necessario e urgente far valere la specialità della Sardegna, è necessario altresì rimettere mano alla legge 1 del 1977 sull'organizzazione del sistema regione", ha evidenziato il nuovo presidente Salvatore Corrias (Pd), mentre il presidente della Terza, Alessandro Solinas (M5s) promette di lavorare "per garantire una migliore e maggiore spendita delle risorse che la regione ha e che negli scorsi anni non è riuscita a investire".
Comandini, 'felice per 2 presidenti donne.Ora nuovo regolamento'
"Oggi sono particolarmente felice perché l'elezione dei sei presidenti delle commissioni permanenti permetterà all'istituzione di iniziare un lavoro di controllo ma anche di collaborazione con la Giunta". Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale Piero Comandini al termine delle operazioni di insediamento delle commissioni e dell'elezione dei presidenti. "Sono felice in particolare - ha aggiunto Comandini - perché ci sono due presidenti donne, storicamente non è mai accaduto all'interno di questo Consiglio regionale da quando ci sono le sei commissioni". Sulla spartizione tra Pd e M5s il presidente del Consiglio precisa che la scelta è avvenuta dopo "una collaborazione, una discussione, una scelta condivisa, che sta anche nei numeri che hanno visto premiate le proposte che hanno fatto questi due partiti".
Il presidente annuncia poi una "revisione del regolamento interno del Consiglio, vecchio di 14 anni, per rendere più funzionale l'Aula e per garantire anche maggiore responsabilità ai consiglieri regionali. In questa revisione potrebbe essere previsto un cambio nelle deleghe dei parlamentini", spiega rispondendo ai giornalisti sull'ipotesi di riportare a otto il numero dei parlamentini, ridotti dopo il taglio dei consiglieri regionali.
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