Trasferta in Oman senza il coro,
stagione estiva prevalentemente cagliaritana, perdita di
pubblico. Sono alcune delle accuse mosse dalla Fistel Cisl alla
direzione del Teatro Lirico di Cagliari. Ma il Soprintendente
Nicola Colabianchi ribatte colpo su colpo. Soprattutto
sull'attacco relativo alle retribuzioni extra contratto lo
scontro rischia di trascinarsi in tribunale.
Il sindacato chiede "che la sequela di promozioni,
attribuzioni di incarichi e indennità extra in favore di pochi
fortunati, si interrompa immediatamente". Il numero uno del
Lirico risponde di "aver dato incarico ai legali di valutare se,
per quanto scritto in questo punto nel comunicato, ricorrano gli
estremi per una querela per diffamazione perché quanto sostenuto
nel documento ha un forte sapore calunniatorio, sia per questa
Direzione che per l'intera immagine del Teatro".
La Cisl spiega che, dopo il successo del gennaio 2023 in Oman
con l'Elisir d'amore, con la partecipazione di orchestra, coro e
un discreto numero di tecnici, non ci sarà il bis completo.
"Oggi apprendiamo con forte disappunto che, invece, la futura
trasferta internazionale in Oman del settembre 2024 - scrive il
sindacato - sarà limitata ai soli professori d'orchestra, mentre
il coro e l'allestimento dell'opera Un ballo in maschera
arriveranno dalla Cina".
Colabianchi ribatte: "Si trasforma un fatto,
inequivocabilmente positivo, quale quello di essere riusciti ad
inserire l'invito della nostra orchestra per una tournée in Oman
(con conferma dell'invito di tutte le masse del Teatro per il
prossimo anno) in qualcosa di negativo, oggetto di un attacco
sterile e privo di concreti rilievi, se solo si considera che la
direzione del Teatro omanita ha scelto, come da loro
programmato, un altro coro (si tratta del coro del Teatro cinese
che già forniva l'allestimento al Teatro omanita)".
Sulla stagione estiva Colabianchi spiega che il decentramento
ci sarà. E sullo scarso interesse del pubblico il Soprintendente
risponde che "gli spettatori d'opera sono in aumento e quelli
dei concerti sono stazionari, dato comune a tutte le Fondazioni
anche se noi, per gli spettatori d'opera, stiamo facendo assai
meglio di molte altre Fondazioni".
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