Nascoste all'interno dei
bagagli a mano o custodite nelle valige imbarcate in stiva e
dirette dall'altra parte del mondo: sei tonnellate in tutto di
conchiglie, sabbia di mare, rocce e sassi levigati, sono stati
sequestrati negli ultimi cinque anni dagli uomini dell'Agenzia
delle dogane e dal personale di sicurezza dell'aeroporto Olbia
Costa Smeralda. La prossima settimana, è stato annunciato oggi
nella conferenza stampa di bilancio svoltasi nella piazzetta di
Porto San Paolo, tutto il materiale verrà reimmesso in natura,
negli stessi luoghi da cui era stato illecitamente prelevato.
I sequestri, nella maggior parte dei casi fatti a turisti in
partenza dallo scalo gallurese dopo una vacanza estiva
nell'Isola, rientrano nel progetto "Riportami al mare": giunto
alla sua seconda edizione, è nato nel 2019 grazie a un
protocollo di intesa tra Geasar, società di gestione dello scalo
Costa Smeralda, l'Area marina protetta di Tavolara-Punta Coda
Cavallo, Enac, Corpo forestale di vigilanza ambientale e
l'assessorato regionale della difesa dell'Ambiente della
Regione.
Il materiale sequestrato negli ulti cinque anni è stato
visionato ed analizzato da un geologo indicato dall'Amp Tavolara
che ne ha fatto la caratterizzazione e ha selezionato i luoghi
in cui è possibile reinserire sabbia, conchiglie e pietre, sulla
base della loro composizione. Autorizzati dalla Regione, gli
operatori dell'Area marina protetta riporteranno la sabbia nella
spiaggia di Loiri Porto San Paolo, le rocce in una parte
dell'isola di Tavolara e le conchiglie sempre a Tavolara, ma in
un altro punto prescelto.
Il progetto "Riportami al Mare" prevede anche una campagna di
comunicazione specifica, con pannelli informativi e un video
trasmesso sui monitor dell'aerostazione e sui social media dei
soggetti coinvolti, per sensibilizzare i passeggeri in arrivo
all'aeroporto di Olbia sull'importanza della tutela e
conservazione dei litorali. "Continueremo su questa strada,
puntando sulla cultura, sensibilizzando e coinvolgendo e lo
faremo insieme ai nostri partner e alle forze dell'ordine che ci
stanno supportando da anni", assicura Silvio Pippobello,
amministratore delegato di Geasar e Sogeaal.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA