Il comparto zootecnico sardo
rischia di perdere nuove risorse nell'ambito della nuova
politica agricola comunitaria. L'allarme viene lanciato dai
pastori sardi che, in un corposo documento, evidenziano che "è
stato utilizzato come valore di riferimento per l'ecoschema 1
una mediana pari a zero per l'utilizzo del farmaco antibiotico".
"Avere un valore di mediana pari a zero non potrà permettere
di svolgere le nostre attività nei principi del benessere
animali in quanto è un principio fondamentale quello di curare e
non far soffrire gli animali - sottolineano Gianuario Falchi,
Fabio Pisu, Mario Carai e Nenneddu Sanna - Questo farà perdere
ancora tantissime risorse ingiustamente ai nostri comparti che
da sempre si sono contraddistinti per un tipo di pascolamento
brado e pertanto siamo una delle regioni più virtuose per
l'utilizzo del farmaco antibiotico".
Gli allevatori sardi sollecitano la politica perché venga
adottata una deroga per l'annualità 2023 e chiedono che vengano
"studiati con competenza, e soprattutto con rispetto di chi
lavora nelle campagne, dei valori ottimali che ci permettono di
curare e garantire il benessere dei nostri animali".
"Se non avremo delle garanzie sulle numerose problematiche,
con il periodo estivo ormai alle porte che ci permetterà di
avere un po di tempo libero - annunciano - saremmo pronti a
qualsiasi iniziativa pur di tutelare le nostre aziende". I
pastori, infatti, ricordano che la Sardegna "è stata fortemente
penalizzata nella nuova Pac con gravissime perdite di risorse: l
esclusione del comparto ovicaprino dall ecoschema 1 liv 2 , la
mancata convergenza titoli al valore della media nazionale e la
riduzione delle risorse nel totale della spesa pubblica del
complemento regionale per lo sviluppo rurale ne sono la
conferma".
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