"Finalmente abbiamo giustizia. Loro non torneranno, però lui deve rimanere in galera, è quello il suo posto". Mariella e Giusy Saladdino, sorelle di Ilaria, commentano così, trattenendo a stento le lacrime, la condanna all'ergastolo del cognato Fulvio Baule, l'uomo che il 26 febbraio 2022 uccise i loro genitori, Basilio Saladdino e Liliana Mancusa, a colpi d'ascia, riducendo in fin di vita la moglie dal quale si era appena separato.
"Ci ha distrutto la famiglia, la vita, quindi - ribadiscono - è giusto che stia lì, perché noi dobbiamo prenderci cura di Ilaria. Dobbiamo cercare di andare avanti anche per Samuele e Martina (i due gemelli di 3 anni, figli della sorella e di Baule, ndr), che non conoscono i nonni. Non sanno cosa hanno fatto per loro, che si sono sacrificati per loro. Devono essere fieri di essere nipoti di Saladdino. Fieri come lo siamo noi di essere loro figli".
La Corte d'assise di Sassari, condannando questa mattina Baule al carcere a vita, con isolamento diurno per 1 anno, all'interdizione perpetua dai pubblici uffici, alla decadenza dalla responsabilità genitoriale, gli hanno inflitto anche il pagamento delle provvisionali ai familiari delle vittime che si erano costituite parti civili con gli avvocati Silvia Ferraris e Gian Mario Solinas.
Alla moglie Ilaria Saladdino è stata riconosciuto un risarcimento di 250mila euro; 300mila euro a ciascuno dei due figli della coppia; 200mila a Maria Saladdino e 180mila a Giusy Saladdino; 60 mila euro ciascuno alle sorelle di Basilio Saladdino, Maria e Silvestra, e al fratello di Liliana Mancusa, Marcello. L'avvocato difensore di Baule, Nicola Lucchi, valuterà la possibilità di ricorrere in appello dopo avere letto le motivazioni della sentenza, che saranno depositate entro 90 giorni.
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