Una legge "Salva agricoltura" da
utilizzare per fermare l'assalto delle multinazionali
dell'energia rinnovabile in Sardegna, perché il dl 15,
cosiddetto 'Salva Sardegna' della giunta Todde, che punta a
sospendere per 18 mesi la realizzazione di impianti, è "ormai
superato e incompleto" alla luce dell'intesa con lo Stato sulla
definizione delle aree idonee.
Lo sostiene, in sintesi, il gruppo di Fratelli d'Italia in
Consiglio regionale, che ha presentato una proposta di legge,
illustrata questa mattina alla stampa, che sarà trasformata in
emendamento da inserire nella discussione sul testo in
commissione. Una proposta che utilizza la leva dell'urbanistica
(competenza primaria della Regione Sardegna) per individuare le
zone in cui non deve essere possibile l'installazione di
impianti: le aree agricole.
L'unico articolo della legge, diviso in quattro commi,
stabilisce che non si possano realizzare impianti fotovoltaici
con moduli collocati a terra e impianti eolici, salvo quelli
finalizzati all'autoconsumo e quelli rientranti nelle comunità
energetiche.
"Il governo Meloni ha sistemato il caos lasciato dal governo
Draghi - sottolinea Fausto Piga - ora la Sardegna deve fare la
sua parte, le campagne servono per fare agricoltura e non
speculazione energetica".
I vincoli urbanistici come chiave per bloccare l'assalto ma
anche per fare in fretta: per il partito della premier "non si
può attendere la complessità della procedura di revisione del
Ppr, come scrive la giunta nel dl - spiega Piga - una volta che
si sta discutendo un provvedimento, si vada in Aula già con
questo tema".
È questo uno dei nodi che divide la nuova maggioranza
dall'opposizione: l'estensione del Ppr alle zone interne,
obiettivo della giunta per poter porre vincoli definitivi alla
speculazione e motivo di preoccupazione per Fdi "perché a quel
punto il blocco di un aerogeneratore rischia di diventare anche
il blocco di una tettoia in un'azienda agricola".
Quindi "no a una regione totalmente vincolata e un'eccessiva
irregimentazione", chiarisce il capogruppo Paolo Truzzu.
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