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Processo Grillo Jr: riproiettato in aula video presunto stupro

Processo Grillo Jr: riproiettato in aula video presunto stupro

Tre spezzoni della durata complessiva di 28 secondi

TEMPIO PAUSANIA, 14 giugno 2024, 11:46

di Roberta Celot e Antonella Brianda

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Le dichiarazioni dei consulenti della parte civile hanno riacceso lo scontro tra le parti nel processo per la presunta violenza sessuale di gruppo ai danni di una studentessa italo norvegese contestato a Ciro Grillo, figlio di Beppe, e a tre suoi amici genovesi, Francesco Corsiglia, Vittorio Lauria ed Edoardo Capitta. Nessuno degli imputati oggi era presente: domani, invece, per la seconda volta dall'inizio del processo, è atteso in aula Corsiglia: risponderà a tutte le domande, avendo già reso spontanee dichiarazioni a novembre dello scorso anni. Il ragazzo negò ogni addebito: "Non le ho mai usato violenza, lei era consenziente. Ho fatto sesso con lei, ma nessuna violenza. Nessuna", sono state le sue parole.

Nella prima delle due udienze - sempre a porte a chiuse - fissate per giugno, davanti ai giudici del tribunale di Tempio Pausania hanno parlato la psichiatra Marina Loi che sta seguendo la presunta vittima, 19enne all'epoca dei fatti, e il medico legale Lorenzo Marinelli. E dalle loro relazioni è emerso che la ragazza la notte tra il 16 e 17 luglio del 2019, quando sarebbe avvenuto lo stupro nella villetta di Porto Cervo della famiglia Grillo, era in uno stato di completa ubriachezza, come lei stessa ha dichiarato più volte. Non solo: secondo la psichiatra lo stato fisico in cui versava l'ha resa "passiva", non partecipe del rapporto.

Il pool difensivo è insorto e ha subito chiesto al tribunale che venisse di nuovo proiettato il video di quella notte, già visionato durante una delle udienze di gennaio, quando fu ascoltata in audizione protetta la studentessa, che però si rifiutò di assistere alla proiezione. Sono stati così riproposti tre spezzoni di video della durata complessiva di 28 secondi, immagini che erano state girate dai quattro imputati con i loro telefonini. La ragazza ha dichiarato in più occasioni di aver consumato un ingente quantitativo di alcol nel corso della serata trascorsa in Costa Smeralda, prima con amici nel lounge bar Zamira della Promenade du Port di Porto Cervo, poi nella discoteca Billionaire.

La studentessa ha anche detto di essere partita nel tardo pomeriggio del 16 luglio alla volta di Porto Cervo da Porto Pollo, località di Palau dove era in vacanza, e di aver bevuto anche lì due cocktail alcolici. Un altro bicchiere di vino prosecco lo aveva poi bevuto appena arrivata a casa del suo amico Alex Cerato, con cui aveva un appuntamento per uscire e trascorrere la serata nei vari locali di Porto Cervo. Proprio con Cerato era andata al Billionaire dove aveva incontrato il gruppo di genovesi. I ragazzi, avendo riservato un tavolino, avevano a disposizione due bottiglie di alcolici che hanno consumato in undici persone. Altri super alcolici sarebbero stati poi bevuti nella villetta dei Grillo. Tutto il processo si gioca su questo: le condizioni di inferiorità fisica e psicologia in si trovava la studentessa erano tali da impedirle di reagire? Secondo il medico legale della parte civile, sì: la presunta vittima del caso Grillo non poteva difendersi e neanche opporsi ai quattro coetanei che erano con lei.

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