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Fials, Nursind e Nursing Up, 'comportamento antindacale Regione'

Fials, Nursind e Nursing Up, 'comportamento antindacale Regione'

Annunciate vie legali e mobilitazione personale

CAGLIARI, 21 agosto 2024, 18:20

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Mentre i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil stavano iniziando il confronto sul riordino della sanità con la presidente della Regione Alessandra Todde e l'assessore competente in materia Armando Bartolazzi, Fials, Nursind e Nursing Up hanno protestato davanti al palazzo di viale Trento per la mancata convocazione all'incontro. I rappresentanti dei lavoratori della sanità che sono rimasti fuori dalla sala hanno spiegato che ritengono questo un "comportamento antisindacale" e che sono pronti ad adire alle vie legali.
    Per Loredana Scano, segretaria regionale Fials "l'indegna esclusione di tre sindacati che rappresentano il 70% dei lavoratori del comparto sanità è inaccettabile. Ci chiediamo anche la motivazione di tale azione ad escludendum perché non riusciamo a trovare il motivo. Noi rappresentiamo i lavoratori e la sanità si conosce attraverso ciò che i lavoratori narrano, attraverso ciò che i pazienti ci portano e non possiamo essere esclusi in questo modo. Noi ci batteremo in tutte le sedi per avere il giusto riconoscimento".
    "L'assessore alla sanità Bortolazzi e la presidente della Regione hanno voluto convocare solo le sigle confederali, cercando una spaccatura sindacale - spiega Mauro Pintore per il Nursind - I problemi sanitari riguardano invece tutti i cittadini della Regione Sardegna.. Vuol dire che la presidente forse vuole ascoltare solo una parte dei cittadini e risolvere solo una parte delle problematiche che sono presenti nel sistema sanitario regionale e questo non l'accettiamo: si tratta di un'attività antisindacale che noi denunceremo e faremo presente in tutte le sedi opportune della Sardegna".
    "Siamo oggi fuori dal palazzo della Presidenza della Regione ed è una situazione alquanto imbarazzante - osserva Diego Murracino del Nursing Up - In un momento di grandissima crisi della sanità sarda si fa una riunione a porte chiuse con tre sole delle sei sigle titolate dal contratto collettivo nazionale al confronto ufficiale con l'istituzione pubblica. E' una gravissima violazione, una mancanza di rispetto sia delle prerogative sindacali che degli cittadini. Noi siamo disponibili ad un confronto per uscirne da questa grande crisi che sta vivendo la sanità sarda ma è una situazione che non possiamo tollerare. E siamo pronti a difendere le nostre prerogative in tutte le sedi, compreso l'imminente proclamazione dello stato di agitazione e di mobilizzazione di tutti i presidi ospedalieri della Sardegna".
   

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