Per Cgil, Cisl e Uil il confronto
con la Regione sul disegno di legge di riordino della sanità e
sul commissariamento delle Asl è stato positivo ma ancora
interlocutorio, non per i contenuti trattati che sembrano
condivisibili, ma per il fatto che sono stati sviscerati tanti
argomenti sullo stato di salute del comparto.
"Noi oggi abbiamo messo sul tavolo una serie di problemi che
non sono contenuti in questa proposta di legge - ha detto Nicola
Cabras, segretario regionale della Cgil - La presidente ci ha
detto che quella del commissariamento è la condizione, la
premessa per far ripartire il sistema: ha ascoltato ciò che
abbiamo detto, noi giudichiamo positivamente l'apertura di
dialogo che è stata fatta, però poi nel dettaglio la legge,
ancora dobbiamo approfondirla e la valuteremo. Nel concreto
abbiamo chiesto delle misure urgenti perché abbiamo bisogno di
dare risposte alle persone su liste d'attesa e altre criticità".
Secondo Pier Luigi Ledda leader della Cisl "intanto è stato
affrontato il tema del disegno di legge che è stato presentato e
noi riteniamo che la strada sia quella giusta. Occorre
approfondire meglio le ripercussioni, in particolare sul ruolo
di Ares. Noi poi abbiamo presentato una serie di richieste che
come Cisl riteniamo siano prioritarie, intanto il tema delle
liste d'attesa che richiede un investimento sull'assunzione,
sugli organici di medici e infermieri e poi riteniamo che si
debba procedere con un disegno complessivo che migliori
complessivamente il sistema sanitario".
"È vero che la rimodulazione è necessaria perché le
situazioni non possono continuare in questo modo - ha osservato
Francesca Ticca, segretaria generale della Uil sarda - Le
persone fragili purtroppo vedono la struttura pubblica in forte
sofferenza. I commissariamenti, se non si sono raggiunti e non
si raggiungono gli obiettivi che sono gli obiettivi essenziali,
sono un bene, naturalmente: è chiaro che al centro deve essere
di nuovo collocata la persona- E oggi non lo è".
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