"La 'crociata' contro i nostri
impianti costituisce un potenziale pericolo presente e futuro
per l'incolumità pubblica, in particolare per l'incolumità delle
maestranze che lavorano, e lavoreranno, nel cantiere e per le
strutture stesse degli impianti". Lo scrivono in una nota la Das
Villacidro Srl di Ceva (Cuneo) e la Simic Spa di Camerana
(Cuneo), le due società che stanno realizzando a Villacidro un
impianto eolico, oggetto a fine luglio di un attentato
incendiario, conseguenza, secondo le aziende, di un "clima
ostile" alle rinnovabili. Oggi, nel ribadire i rischi, lanciano
un appello alla politica, alle istituzioni e ai giornalisti "al
fine di scongiurare il ripetersi di situazioni analoghe".
Le due società spiegano poi che il parco in fase di
costruzione a Villacidro "è un impianto che non inquina e non
danneggia l'ambiente, ragion per cui è ritenuto per legge un
impianto di pubblica utilità; è stato sottoposto ad un lungo
iter amministrativo ed è stata condotta un'attenta valutazione
di impatto ambientale, a cui hanno partecipato numerosi enti
pubblici che non hanno evidenziato particolari criticità od
impatti significativi sul paesaggio della zona del Santu Miali;
è stato approvato con autorizzazione unica del 16 aprile 2020;
non ha ricevuto critiche dalle associazioni ambientaliste sarde
che, per contro, hanno manifestato aperto dissenso contro la
moratoria sarda sulle rinnovabili (peraltro non applicabile
all'impianto in oggetto)".
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