Sono 742 attualmente i detenuti ospitati nel carcere di Uta, sui 561 disponibili. A denunciare il sovraffolamento è la presidente dell'associazione Socialismo Diritti Riforme Odv, Maria Grazia Caligaris. Che ricorda: "erano 701 il 31 agosto, oltre il limite regolamentare dei 561 posti teoricamente disponibili. Secondo i dati dell'Ufficio Statistiche del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, diffusi dal Ministero della Giustizia, e resi noti oggi con grave ritardo rispetto al consueto resoconto - sottolinea Caligaris - erano diventati 729 (33 donne) il 30 settembre. Il conteggio odierno però lascia senza parole. I posti sono sempre quelli ma i ristretti sono diventati 742 (132%)".
"Vivere in quattro in celle destinate a due persone significa creare condizioni di costante tensione che sfociano, spesso, in atti aggressivi e/o di autolesionismo", denuncia l'ex consigliera regionale. "A Cagliari-Uta, com'è noto, si registra la presenza di un alto numero di persone con gravi problematiche psicosociali, tossicodipendenze e disturbi psichiatrici. A complicare il quadro un'alta percentuale di stranieri (23,3%) prevalentemente extracomunitari, molti dei quali provenienti da altri istituti della penisola. Anche il numero delle donne è aumentato in seguito al trasferimento da Bancali per sovraffollamento. Anche la situazione del carcere di Sassari, infatti, è problematica.
Nel secondo istituto penitenziario più grande dell'isola, secondo i dati ministeriali, si trovano 521 detenuti per 454 posti (24 donne) pari al 114% di affollamento (90 al 41bis e 161 stranieri - 30.9%). In sofferenza anche Tempio Nuchis che con 171 presenze ha superato il numero regolamentare dei 170 posti. Insomma in due Istituti penitenziari - osserva la presidente di Sdr - sono detenute 1.263 persone su 2.262 (566 stranieri, 25%) attualmente presenti nelle 10 strutture isolane".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA