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'Fermiamo le guerre', Cagliari in piazza sabato per la pace

'Fermiamo le guerre', Cagliari in piazza sabato per la pace

Cgil in pressing anche per la riduzione delle servitù militari

CAGLIARI, 25 ottobre 2024, 13:03

Redazione ANSA

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Cgil in piazza a Cagliari, sabato 26, per la giornata di mobilitazione nazionale 'Fermiano le guerre, il tempo della Pace è ora', organizzata dalle cinque Reti promotrici: Europe for Peace, Rete Italiana Pace e Disarmo, Fondazione PerugiAssisi per la cultura della pace, Sbilanciamoci e Coalizione Assisi Pace Giusta. L'appuntamento è fissato per le 10 in piazza Vittime Moby Prince (Darsena Porto). In contemporanea si terranno analoghe iniziatriva a Bari, Firenze, Milano, Palermo, Roma e Torino.

La Sardegna avrà un motivo in più per scendere in piazza: dire no all'utilizzo del territorio dell'Isola per le esercitazioni militari, la produzione e la sperimentazione di nuove armi utilizzate nelle guerre contro le popolazioni civili, i bambini, le donne, gli anziani. Ma è l'invocazione alla pace, il messaggio forte che verrà lanciato anche da Cagliari.

"Vogliamo esprimere in modo chiaro l'opposizione alla guerra e al linguaggio della forza, rispondendo all'appello nazionale delle reti pacifiste - ha spiegato il segretario regionale della Cgil, Fausto Durante, presentando la manifestazione di sabato - È un appello per la riconversione dell'economia di guerra in economia civile e di pace".

"Si deve considerare che in Sardegna - ha aggiunto il leader sindacale - l'area destinata ad uso militare e sottratta dallo Stato agli usi civili è pari a oltre 370 chilometri quadrati, pari a 37.000 ettari. I sardi da decenni chiedono che si proceda alla graduale riduzione di questa sproporzionata occupazione e, come abbiamo discusso nel nostro ultimo congresso, invitano la Regione sarda e il Governo nazionale perché si apra un confronto che porti alla riduzione delle servitù militari, alla bonifica dei territori inquinati dall'esplosione degli ordigni e alla dismissione di beni immobili in uso alle forze armate, da destinare alle comunità, favorendone l'utilizzo per scopi economici e sociali".

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