Torna alla carica il coordinamento
dell'associazione per il diritto alla salute
#giulemanidallogliastra, che denuncia lo stallo delle decisioni
politiche sulla chiusura ormai da tre anni del Punto nascita e
della Pediatria dell'ospedale di Lanusei, che costringe le
future mamme a viaggi in altri nosocomi dell'isola.
"La comunità non chiede altro che un diritto fondamentale -
scrive in un comunicato Adriano Micheli leader dell'associazione
- Vivere la maternità con fiducia e felicità, e non con
l'angoscia di un viaggio incerto verso altri ospedali della
nostra regione. Ridate al nostro territorio il normale diritto
di nascere qui". Micheli elenca tutti i disagi che le donne
attraversano, per il solo fatto fatto di vivere in un'area
interna dell'isola: "La maternità qui da noi è una prova di
resistenza e l'ansia di una donna dell'Ogliastra in gravidanza a
rischio, costretta a numerosi viaggi in altri punti nascita, è
profonda e straziante - sottolinea Micheli - La paura per la
propria salute e quella del futuro nascituro si mescola a un
senso di abbandono. E' inconcepibile che la politica regionale
continui a fallire in un compito essenziale: garantire la salute
e la sicurezza di chi vi abita".
Secondo il portavoce del coordinamento "ogni ritardo
nell'intervento e ogni piano di ristrutturazione sanitaria che
lascia fuori le aree interne, aggiunge un carico di dolore e di
ingiustizia a una situazione già difficile".
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