Forza Italia e la Lega non ci
stanno e si defilano: l'intesa tra gli schieramenti per andare
spediti e veloci verso l'approvazione del disegno di legge 45
sulle aree idonee a ospitare impianti da energia rinnovabile non
piace ai consiglieri azzurri che hanno convocato una conferenza
stampa improvvisata, a cui ha aderito anche Alessandro Sorgia,
l'unico esponente del Carroccio in Consiglio, per chiarire la
propria posizione, diversa da quella degli alleati di
centrodestra.
"Abbiamo fin dall'inizio sposato la legge Pratobello 24 -
chiarisce il capogruppo Angelo Cocciu-, abbiamo capito che è la
soluzione migliore da adottare in questo momento per cercare di
creare un'alternativa e per far capire che la soluzione non è
quella della maggioranza". "Ora decidiamo in maniera compatta,
sincera e serena di andare avanti con la Pratobello 24,
entreremo in Aula sicuramente a combattere - promette
l'esponente dell'opposizione - come abbiamo sempre fatto e a
dimostrare alle 211mila firme e a tutti i sardi che non vogliamo
l'eolico, non vogliamo il fotovoltaico".
Segue la Lega: "Fin da subito mi sono espresso negativamente
sul discorso della moratoria, questo testo è sicuramente
inadeguato, stiamo cercando di migliorarlo ma sicuramente c'è
una mancanza di rispetto della democrazia", sostiene Sorgia. "Il
resto della minoranza ha deciso di continuare la battaglia in
Consiglio -, noi gli saremo vicini però - chiarisce l'azzurro
Piero Maieli - non vogliamo essere complici in alcun modo
dell'approvazione di questa legge".
Nel frattempo, gli altri partiti dell'opposizione (Fdi,
Riformatori, Sardegna al centro 20Venti e Alleanza Sardegna)
annunciano di fare un passo indietro sulla tattica
ostruzionistica messa in atto per tutta la discussione
dell'articolo 1 del testo. "L'ostruzionismo è stato necessario e
ha portato la maggioranza a comprendere che la prova di forza
non avrebbe portato da nessuna parte e non avrebbe consentito di
approvare questa legge in tempi umani - sottolinea Paolo Truzzu,
capogruppo di Fdi -. Quindi, sotto questo punto di vista,
sicuramente è un risultato positivo per noi e ci fa piacere che
la maggioranza del Consiglio regionale, un po' meno la
presidente - attacca l'ex sindaco di Cagliari -, l'abbia
capito".
Ma l'intesa è sul metodo, tiene a precisare, non sui
contenuti: "L'accordo per noi avrebbe significato riscrivendo
completamente la norma, ma non c'era questa disponibilità da
parte della maggioranza, quindi - ribadisce Truzzu -abbiamo
cercato di migliorarla negli interessi di tutti i sardi".
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