L'accordo di massima è in dirittura d'arrivo, manca qualche limatura. Dopo due giorni e diverse riunioni tra i capigruppo di maggioranza e opposizione, con gli assessori Emanuele Cani (Industria) e Francesco Spanedda (Enti locali e Urbanistica) e con la presidente della Regione Alessandra Todde, l'intesa tra gli schieramenti per l'approvazione in Aula del disegno di legge sulle aree idonee ad ospitare impianti di energia rinnovabile, è vicina. Per mettere a punto l'accordo, la seduta di questa mattina è slittata al pomeriggio, alle 15.30.
Nel mezzo ore di concertazione. "Sono giorni di dialogo costruttivo e produttivo, auspichiamo una conclusione rapida dell'iter e del ddl 45 affinché il Consiglio possa finalmente interessarsi anche ad altri argomenti", dichiara il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus.
Tra i punti smussati c'è l'articolo 3 del testo, sulle deroghe agli enti locali: "Il nuovo testo lascia lo spazio ai Comuni di potersi riunire e sentire anche la popolazione attraverso gli strumenti di partecipazione inseriti all'interno dello Statuto - spiega ai giornalisti Maria Laura Orrù, capogruppo di Avs -, abbiamo inoltre inserito la possibilità di estendere la consultazione pubblica anche ai comuni limitrofi a quelli interessati dai progetti".
"Siamo al punto che stiamo interloquendo con una buona assiduità - evidenzia l'assessore Emanuele Cani -, stiamo entrando nel merito. Ovviamente la Giunta ha dato la sua disponibilità all'intero Consiglio regionale con un supporto e con un'attività di valutazione sui singoli emendamenti, quindi direi complessivamente un ottimo lavoro di coesione e speriamo anche di condivisione nel merito di alcuni aspetti importanti della legge".
E se la presidente ha mostrato una virata rispetto alla precedente linea intransigente, aprendo a un ragionamento condiviso con il centrodestra su alcuni punti migliorativi, è proprio l'opposizione a svelare sempre di più le proprie spaccature interne. Forza Italia e la Lega proseguono nell'aut aut: "O la legge Pratobello 24 o niente" e lasciano presagire iniziative solitarie. Il resto della minoranza, Fdi con i centristi, resta ferma sui punti proposti ieri alla maggioranza, in particolare sul principio statutario da riaffermare con forza negli articoli del testo.
L'opposizione annuncia la fine dell'ostruzionismo, ma Fi e Lega non mollano
Forza Italia e la Lega non ci stanno e si defilano: l'intesa tra gli schieramenti per andare spediti e veloci verso l'approvazione del disegno di legge 45 sulle aree idonee a ospitare impianti da energia rinnovabile non piace ai consiglieri azzurri che hanno convocato una conferenza stampa improvvisata, a cui ha aderito anche Alessandro Sorgia, l'unico esponente del Carroccio in Consiglio, per chiarire la propria posizione, diversa da quella degli alleati di centrodestra.
"Abbiamo fin dall'inizio sposato la legge Pratobello 24 - chiarisce il capogruppo Angelo Cocciu-, abbiamo capito che è la soluzione migliore da adottare in questo momento per cercare di creare un'alternativa e per far capire che la soluzione non è quella della maggioranza". "Ora decidiamo in maniera compatta, sincera e serena di andare avanti con la Pratobello 24, entreremo in Aula sicuramente a combattere - promette l'esponente dell'opposizione - come abbiamo sempre fatto e a dimostrare alle 211mila firme e a tutti i sardi che non vogliamo l'eolico, non vogliamo il fotovoltaico".
Segue la Lega: "Fin da subito mi sono espresso negativamente sul discorso della moratoria, questo testo è sicuramente inadeguato, stiamo cercando di migliorarlo ma sicuramente c'è una mancanza di rispetto della democrazia", sostiene Sorgia. "Il resto della minoranza ha deciso di continuare la battaglia in Consiglio -, noi gli saremo vicini però - chiarisce l'azzurro Piero Maieli - non vogliamo essere complici in alcun modo dell'approvazione di questa legge".
Nel frattempo, gli altri partiti dell'opposizione (Fdi, Riformatori, Sardegna al centro 20Venti e Alleanza Sardegna) annunciano di fare un passo indietro sulla tattica ostruzionistica messa in atto per tutta la discussione dell'articolo 1 del testo. "L'ostruzionismo è stato necessario e ha portato la maggioranza a comprendere che la prova di forza non avrebbe portato da nessuna parte e non avrebbe consentito di approvare questa legge in tempi umani - sottolinea Paolo Truzzu, capogruppo di Fdi -. Quindi, sotto questo punto di vista, sicuramente è un risultato positivo per noi e ci fa piacere che la maggioranza del Consiglio regionale, un po' meno la presidente - attacca l'ex sindaco di Cagliari -, l'abbia capito".
Ma l'intesa è sul metodo, tiene a precisare, non sui contenuti: "L'accordo per noi avrebbe significato riscrivendo completamente la norma, ma non c'era questa disponibilità da parte della maggioranza, quindi - ribadisce Truzzu - abbiamo cercato di migliorarla negli interessi di tutti i sardi".
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