(di Patrizia Antonini) (ANSA) - BRUXELLES, 14 MAG - Con un'impennata dell'823% dei migranti arrivati sulle coste italiane nei primi quattro mesi dell'anno rispetto allo stesso periodo del 2013, Frontex lancia l'allarme e chiede più risorse, mentre il premier Matteo Renzi attacca l'Europa buona a spiegare tutto "su come si deve pescare il pesce spada" ma pronta a "girare la testa quando si tratta di "soccorrere persone in difficoltà".
Intanto la Commissione Ue risponde a stretto giro al presidente del Consiglio italiano, spiegando di essere "coinvolta" e impegnata per risolvere la questione, che però riguarda i 28 stati membri che ora sono chiamati a "tradurre le dichiarazioni politiche" fatte all'indomani della strage dei migranti al largo di Lampedusa dell'ottobre 2013, "in fatti concreti" a sostegno dei Paesi del Mediterraneo.
Perché per far fronte alla "pressione migratoria estremamente alta è necessaria un'azione immediata. Tra gennaio e aprile 2014 i migranti sbarcati sulle coste del Belpaese sono stati 26.310 contro i 2.780 del 2013 e la tendenza è in aumento. "Difficile fare stime", spiegano da Frontex. Quello che è certo è che ci sono "migliaia di migranti in attesa di lasciare la Libia per raggiungere l'Ue". Per questo occorre una riserva extra di fondi, da mettere in campo con rapidità per far fronte alle emergenze. Soldi che però sono stati negati.
Ma anche in questo caso la Commissione Ue chiarisce: "la riserva extra" non è stata concessa perché non è consentita dalle "procedure", tuttavia, in caso di necessità le risorse "saranno rese disponibili come avvenuto in passato".
Col pensiero rivolto alle vittime dell'ultimo naufragio anche il Papa interviene rivolgendo un appello affinché "si mettano al primo posto i diritti umani e si uniscano le forze per prevenire queste stragi vergognose".
Quanto alle ultime polemiche su Mare Nostrum, da Frontex spiegano che è "difficile valutare" quanto l'operazione italiana pesi sull'impennata di "arrivi rilevati". La presenza di un maggior presidio "ha influenza", ma nella classifica dei disperati che tentano la sorte via mare per raggiungere le coste europee i più numerosi sono siriani, afghani, eritrei, somali.
Migranti che fuggono in massa da aree di crisi. C'è anche una nuova pressione dal Corno d'Africa dopo che Israele ha messo in campo una politica sull'immigrazione più dura. E nel caso di un nuovo deterioramento della situazione in Libia, gli sbarchi potrebbero aumentare, come era accaduto nel 2011. (ANSA).