La mostra Purification, ideata
dalla Fondazione Federico II insieme al massimo esponente
mondiale della videoarte Bill Viola, è diventata oggetto di
studio dei percorsi didattici di due corsi di laurea
dell'Università di Palermo con particolare attenzione al dialogo
tra antico e contemporaneo.
All'interno della mostra allestita presso le Sale Duca di
Montalto di Palazzo Reale, si sono tenute infatti due lezioni
sul campo per novanta giovani studenti del corso di laurea
magistrale in Storia dell'arte e del corso di laurea in
Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell'Università con
i docenti del Dipartimento Culture e Società. Presenti ad una
lezione anche il presidente della Fondazione Federico II,
Gianfranco Miccichè e il direttore generale della Fondazione
Patrizia Monterosso. "Il fatto che Purification diventi oggetto
di approfondimento per i giovani studenti universitari - dice il
Presidente Miccichè - per noi è motivo di orgoglio e significa
che abbiamo intrapreso la direzione giusta. Siamo soddisfatti
anche perché Purification non è una mostra preconfezionata ma
pensata dalla Fondazione con uno dei massimi esponenti al mondo
della videoarte. Ringrazio i docenti e gli studenti per
l'interesse mostrato che esalta la costante collaborazione tra
Università e Fondazione".
"La mostra - aggiunge iPatrizia Monterosso - si conferma
come evento culturale aperto anche ad approfondimenti da parte
di studenti universitari. L'interesse suscitato è la conferma
che le mostre non debbano essere mere esposizioni ma eventi
culturali. Un'occasione per porre l'attenzione sulla
contaminazione tra antico e contemporaneo oltre che sul ruolo
della tecnologia a supporto dell'arte. Le lezioni sul campo
rappresentano un'ulteriore esperienza condivisa nel rapporto
ormai costante tra Fondazione e Università".
"È stata un'utilissima occasione di confronto e di studio -
commenta Pierfrancesco Palazzotto - per gli allievi del corso di
Laurea Magistrale in Storia dell'Arte dell'Università degli
Studi di Palermo che ho l'onore di presiedere".
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