La mostra La Pietra di Damasco di
Michele Canzoneri sarà inaugurata domenica 12 gennaio alle ore
17 ad Agrigento negli spazi della Fondazione Orestiadi Le
Fabbriche e resterà aperta fino al 24 febbraio.
L'esposizione, curata da Enzo Fiammetta, raccoglie una serie di
opere realizzate nel corso di un soggiorno dell'artista in Siria
nel 2003, tra Aleppo, Damasco, Palmira ed Ebla, a seguito di un
progetto della Fondazione che oggi ribadisce la "propria
attenzione verso il mondo arabo e mediorientale, attraversato da
tragiche crisi e da violenze che si sono abbattute anche sul suo
inestimabile patrimonio culturale e su parte delle opere che
l'artista siciliano vent'anni fa ha riprodotto con il suo stile
inconfondibile".
In mostra sculture, disegni, progetti e bozzetti attraverso cui
Canzoneri documenta su carte pregiate di antichi codici del '700
e dell'800, le suggestioni, il tessuto fatto di pieni e di
vuoti, minrab minareti, dettagli di forme e di volti che
raccontano l'avventura del Medio Oriente, con l'eco
inconfondibile di un narratore profondamente legato alla sua
Sicilia
In particolare, l'incontro con la "pietra", nel sito
archeologico di Ebla - città distrutta e rinata per tre volte in
900 anni - è il punto di riferimento da cui prende inizio il
viaggio in Siria di Canzoneri, che realizza proprio "pietre" ad
immagine di quelle antiche. Usando materiali a lui congeniali,
vetro acrilico e vetro soffiato, crea degli oggetti che sembrano
d'argilla e di paglia (come gli antichi mattoni), con inediti
giochi di trasparenza e opacità. L'artista è dunque protagonista
di un viaggio a ritroso, attraverso cui si snodano il pensiero e
la ricerca verso una nuova tappa della sua riflessione,
divenendo cronaca di una esplorazione senza tempo, quasi uno
scavo archeologico.
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