"Con la capitale europea della
cultura 2025 si scrive una storia, quella che vede relazionarsi
l'Italia del nord est con la Slovenia, sdoganando una storia di
confini e conflitti": così il sindaco di Gorizia, Rodolfo
Ziberna, in riferimento all'anno da capitale europea che
interesserà Gorizia e Nova Gorica dall'8 febbraio. La
dichiarazione arriva dall'Auditorium Scavolini di Pesaro, in
occasione della cerimonia del passaggio di consegne tra la città
pesarese, capitale italiana della cultura 2024, e Agrigento.
"Più dell'anno che ci attende la soddisfazione maggiore è
arrivata con la candidatura - dice Ziberna - due comunità che si
volgevano le spalle per la storia che le ha divise, anziché
guardarsi con diffidenza hanno iniziato a collaborare".
"Il 2025 è l'anno che segna il primo passo verso quelli a
venire e che continua lo sdoganamento del confine orientale,
vittima di una storia di confine e di tragedie come quelle delle
foibe, dell'esodo e delle persecuzioni fasciste verso la
minoranza linguistica slovena".
Per quanto riguarda l'anno da capitale europea, il sindaco di
Gorizia afferma che "l'investimento principale sarà verso la
coesione e la collaborazione internazionale", tenendo comunque
conto "degli investimenti già fatti, per 140 milioni di euro, in
turismo e infrastrutture, così come gli oltre 1.000 eventi
programmati". La capitale europea inoltre "prenderà spunto dal
progetto 50x50 ideato da Pesaro - afferma Ziberna -: renderemo
protagoniste le province e tutti i Comuni, per un giorno o per
una settimana, a seconda della cultura che avranno da raccontare
- aggiunge -. L'importante è che non ci sia omologazione, bensì
una somma delle caratteristiche di tutti i soggetti coinvolti".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA