(ANSA) - PALERMO, 14 OTT - "Abbiamo affrontato un anno
difficile, che piano piano dovremmo dimenticare anche se
dovremmo incamerare qualche insegnamento. Probabilmente uno dei
più importanti è che abbiamo bisogno di un servizio sanitario
nazionale che parli all'unisono, e poi, non secondario, che
esiste una differenza sostanziale tra curare le persone e
prendersi cura delle persone: noi in questa emergenza Covid con
la medicina di prossimità siamo andati e andiamo nelle case
delle persone, ci prendiamo cura di loro a domicilio grazie a
medici, assistenti sociali, tecnici della prevenzione,
assistenti sociali, psicologi, informatici. E per questo
ringrazio il governo Musumeci". Così il commissario per
l'emergenza Covid a Palermo, Renato Costa, parlando al XX
congresso della Simdo, in corso a Isola delle Femmine (Pa).
"A Palermo nel periodo peggiore abbiamo effettuato 800 visite al
giorno - ha aggiunto - Le nostre squadre sono andate nelle
abitazioni affrontando difficoltà enormi: dalla vestizione per
il bio-contenimento, ai tamponi, dalla gestione delle macchine e
dei mezzi dedicati ai problemi legati alla sanificazione". Sono
30 le squadra che in questo momento si muovono per i quartieri e
nella provincia di Palermo, circa 120 le persone (medici,
infermieri e tecnici), per vaccinare a domicilio le persone.
Costa ha spiegato che solo nel drive-in della Fiera del
Mediterraneo sono stati fatti in un anno 750 mila tamponi e 600
mila vaccini. Abbiamo gestito numeri enormi e l'abbiamo fatto
perché abbiamo appreso che la medicina è importante ma
soprattutto che il rapporto con le persone è un legame
indissolubile che non può essere barattato. La mia speranza è
che questa esperienza deve continuare, questo modo di prendersi
cura delle persone le della medicina portata al domicilio della
gente". (ANSA).