(ANSA) - PALERMO, 16 OTT - La paura di uscire di casa, di
andare in ambulatorio o in ospedale, l'isolamento sociale: più
stress, meno attività fisica, peggiore dieta. Ma anche meno
visite, meno cure, più scompenso e complicanze. E una
prevedibile "ondata di ritorno" in ambulatorio diabetologico.
Sono le criticità per i pazienti con diabete in tempo di
Covid-19, segnalate dal presidente della Simdo Vincenzo
Provenzano, nella sua relazione al XX congresso nazionale della
Società, che si conclude oggi a Isola delle Femmine dopo tre
giorni di lavori.
Per risolvere queste "criticità", per il prof. Provenzano è
essenziale "una medicina di iniziativa", col diabetologo che
deve "cercare il paziente", serve "implementare la
telemedicina", verificare "compenso, attività fisica in casa,
cibo, aderenza alla cura" e "oltre la telemedicina, la necessità
della visita tradizionale".
Durante il periodo pandemico, la "riduzione delle attività
ospedaliere nel periodo gennaio-giugno 2020 rispetto allo stesso
periodo del 2019 è stata pari a circa il 40%, ovvero circa 309
mila ricoveri, di cui 230.428 ricoveri chirurgici e 78.589
ricoveri medici". "Allo stesso modo, nel periodo marzo-maggio
2020, rispetto allo stesso arco temporale del 2019 - ha
osservato il presidente della Simdo - si è avuta una forte
riduzione del numero di ricette per prestazioni di specialistica
erogate, mediamente pari a circa -58%, ovvero circa 34 milioni
di ricette in meno rispetto al 2019, con un crollo anche del
-70%". Inoltre "nel periodo gennaio-giugno 2020, rispetto al
2019 la riduzione è stata pari a 13,3 milioni di prestazioni di
accertamenti diagnostici e 9,6 milioni di visite
specialistiche".
In Sicilia, in particolare da gennaio a maggio 2020 le
prestazioni di specialistica ambulatoriale, rispetto allo stesso
periodo del 2019, sono diminuite del 28%: un calo inferiore
rispetto ad altre realtà del Paese: in Basilicata -61%, in Valle
d'Aosta -44%, in Lombardia -39%, in Toscana -38%. (ANSA).