Il portafoglio finanziario dell'Eppi,
la Cassa previdenziale dei periti industriali, "al 31 ottobre
2024 ha un valore di circa 2 miliardi di euro, ed è composto per
il 17% dalla liquidità in depositi e titoli di stato a breve
termine, per il 24% da obbligazioni governative (di cui Italia
per il 17%), per l'8% in obbligazionario corporate, per il 5% da
altri titoli obbligazionari ad alto rendimento, per il 20% in
azionario, per il 12% da strumenti alternativi e per il 14% da
fondi immobiliari e infrastrutturali".
Lo si legge nella memoria che lo stesso Istituto
pensionistico professionale ha inviato alla Bicamerale sulle
gestioni previdenziali che, in questi minuti, sta ascoltando il
presidente Paolo Bernasconi.
"Gli investimenti immobiliari sono effettuati tramite fondi e
rappresentano l'8,6% del totale del portafoglio" che, si legge,
"ha registrato dal 2015 ad oggi un rendimento medio annuo del
2,36%". E, ricorda l'Eppi, "il 93% degli investimenti
immobiliari è relativo al fondo di investimento alternativo
italiano di tipo chiuso riservato, denominato Fedora", che "è
specializzato nel comparto uffici, ed è gestito da Prelios Sgr"
ed "è costituito da quattro immobili di pregio nel comune di
Roma, in via Sistina, via Morgagni, piazza Barberini e via del
Tritone".
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