/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Lo psichiatra: "Raptus aggressivo e lucidi"

Lo psichiatra: "Raptus aggressivo e lucidi"

Non e' un raptus a guidare l'assassino ma la dissociazione

22 agosto 2014, 18:07

Redazione ANSA

ANSACheck

Nel riquadro Roberto Russo, 47 anni - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nel riquadro Roberto Russo, 47 anni - RIPRODUZIONE RISERVATA
Nel riquadro Roberto Russo, 47 anni - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Ogni caso e' una storia a se', ma non sembrano essere veri e propri raptus di follia quelli che portano i genitori a colpire e uccidere i loro piccoli, bensì situazioni di dissociazione della mente che fanno prevalere l'aggressivita' soprattutto quando si viene toccati in una parte fragile di se'. Questo il pensiero di Paolo Boccara, psicanalista della Spi (Società psicoanalitica italiana) e psichiatra, che commenta così due recenti casi di cronaca che hanno visto due papà uccidere le loro figlie, una piccola di 18 mesi ad Ancona e una di 12 anni a Catania.

"Bisogna immaginare la nostra mente come un condominio, nel quale come i vicini di casa i tanti aspetti che fanno parte di noi si sfiorano, si parlano oppure si evitano - spiega l'esperto - non sempre ciò e' patologico, spesso queste varie parti di noi convivono abbastanza tranquillamente, ma può capitare che una prenda il sopravvento sulle altre e succeda qualcosa di grave".

"I bambini sono doppiamente esposti, perché non sono in grado di difendersi e perché dipendono totalmente da noi, dagli adulti- aggiunge Boccara- ci mettono in una condizione di impotenza che non sappiamo come affrontare o che ci ricorda situazioni di impotenza vissute in passato. Gli atti che si compiono sono fatti con grande lucidità, direi con grande concentrazione, e non con confusione: e' uno stato mentale altro che sostituisce quello più comune ". "Sicuramente oggi clima intorno famiglia e' cambiato, si e' perso il sostegno di istituzioni come la scuola, lo stato, ma manca in molti casi anche l'appoggio dei nonni e della comunità intorno- evidenzia l'esperto- ciò mette più a repentaglio la fragilità che ognuno di noi ha e che si porta dietro anche da genitore".

"La solitudine dei genitori e' uno degli aspetti caratterizzanti e spesso diventa anche solitudine di un genitore rispetto all'altro- conclude- non a caso anche questi tragici fatti di cronaca avvengono in molti casi quando si e' soli, in senso fisico e non solo, e non rappresentano l'epilogo di grandi litigi". 
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza