/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

La 'dolce morte', prima di Brittany tanti altri: da Welby ed Eluana

La 'dolce morte', prima di Brittany tanti altri: da Welby ed Eluana

Le morti assistite che hanno diviso le coscienze

ROMA, 03 novembre 2014, 20:40

Redazione ANSA

ANSACheck

La 'dolce morte ', prima di Brittany tanti altri: da Welby ed Eluana - RIPRODUZIONE RISERVATA

La  'dolce morte ', prima di Brittany tanti altri: da Welby ed Eluana - RIPRODUZIONE RISERVATA
La 'dolce morte ', prima di Brittany tanti altri: da Welby ed Eluana - RIPRODUZIONE RISERVATA

La morte di Brittany Maynard, la 29enne americana malata di cancro morta per suicidio assistito dopo averlo annunciato al mondo, è l'ultimo di un numero di casi che hanno portato sotto i riflettori il dibattito sull'eutanasia in quest'ultimo decennio. Tra quelli che hanno fatto più clamore, il suicidio assistito di Lucio Magri, lo scrittore, giornalista e fondatore de 'il Manifesto' che nel 2011 a 79 anni, depresso per la prematura morte della moglie a causa di un tumore, decise di andare in una clinica in Svizzera (dov'è legale) per morire con l'aiuto di un medico.

Molto dibattuto in Italia, per le implicazioni etiche e politiche che ha avuto, anche in relazione al dibattito che si è creato, è stato il caso di Eluana Englaro, la donna di Lecco che, dopo un grave incidente stradale avvenuto nel 1992, era rimasta in stato vegetativo persistente fino alla sua morte nel febbraio del 2009. A seguito della richiesta del padre della donna di sospendere ogni terapia, dopo una lunga trafila legale una sentenza della Cassazione proprio nel 2009 stabilì l'interruzione del trattamento. Il dibattito sull'eutanasia si era riproposto, anche alla fine del 2006, quando Piergiorgio Welby militante Radicale e co-presidente dell'Associazione Luca Coscioni, affetto da distrofia muscolare, in una lettera aperta al presidente della Repubblica chiese il riconoscimento del diritto all'eutanasia.

Welby dopo aver chiesto che gli venisse staccato il respiratore che lo teneva in vita morì il 20 dicembre 2006 a seguito proprio del distacco del respiratore a opera del medico anestesista. Negli Stati Uniti fece scalpore il caso di Terri Schiavo, in stato vegetativo persistente (PVS) dal 1990, al cui marito Michael la corte suprema dello Stato della Florida diede nel 2005 il permesso di sospendere l'alimentazione forzata.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza