Biasima la "scarsa volontà politica dell'India" e sapere che domani incontrerà il premier Matteo Renzi per avere aggiornamenti sulla vicenda. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel tradizionale collegamento con i militari impegnati all'estero, torna sulla vicenda dei due marò e sul recente no dell'India alle loro istanze. L'assicurazione - ha detto Napolitano - di un processo "rapido e corretto" per i Marò ricevuta un anno fa dall'ambasciatore indiano "è rimasta una frase: ci sono state prove molto negative, scarsa volontà politica di dare una soluzione equa e un malfunzionamento della giustizia indiana che non è solo italiana".
"Purtroppo quella frase è rimasta una frase", ha detto Napolitano ricordando quanto gli aveva detto detto, un anno fa, il nuovo ambasciatore indiano che presentando le sue credenziali aveva parlato di una convergenza tra le autorità indiane per un processo "rapido e equo" nei confronti dei due marò. Dall'India sono arrivate "prove molto negative", ha proseguito il capo dello Stato in collegamento con l'India e Girone, in occasione del saluto ai militari italiani impegnati nelle missioni all'estero. Napolitano ha parlato delle "difficili procedure giudiziarie indiane e del loro malfunzionamento" che non è solo un problema "italiano", sottolineando la "scarsa volontà politica di dare una soluzione equa" alla vicenda dei due marò. "Sono molto colpito dalla serenità mostrata da lei e dalle vostre famiglie", ha poi concluso rivolgendosi al fuciliere di marina che si trova ancora a New Delhi.
Il presidente della Repubblica ha fatto sapere che domani incontrerà il premier Renzi per fare il punto sulla vicenda. "Conto - ha detto - di essere domani mattina a colloquio con Renzi che mi darà notizie aggiornate sugli ultimi passi verso le autorità indiane".
Girone, fiducia nelle istituzioni nonostante tutto - "Ringrazio il presidente Napolitano: sono ancora fiducioso nelle nostre istituzioni nonostante tutto quello che é accaduto negli ultimi tre anni". Lo ha detto, in collegamento dall'ambasciata italiana a Nuova Delhi Salvatore Girone rivolgendosi al capo dello Stato.
Il capo dello Stato si è commosso in quello che lui stesso ha definito il suo ultimo saluto da presidente della Repubblica ai militari. "Oggi - ha detto - é la mia ultima occasione per dire che non c'é nessuna struttura dello Stato che ha saputo trasformarsi come le forze armate". Ho sempre detto fin dall'inizio - ha ricordato Napolitano - che il capo dello Stato doveva prendere sul serio i due specifici mandati che la Costituzione gli affida: la presidenza del Csm e quella del Consiglio supremo di difesa, che sono strutture portanti dello stato di diritto ed io - ha aggiunto - con le forze armate l'ho fatto con il cervello e con il cuore".
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