Ecco le notizie trasmesse dall'ANSA il 28 maggio del 2012 sulla sentenza della Cassazione su De Gennaro:
+++G8: CASSAZIONE, CONTRO DE GENNARO NESSUNA PROVA ++
Documento: 20120528 02502
ZCZC1262/SXA
Giustizia, Criminalita' --> Giustizia
B POL S0A S0A S56 S0A QBXB
Nei confronti dell'ex capo della
Polizia, Gianni De Gennaro, ''non si e' acquisita alcuna prova o
indizio di un 'coinvolgimento' decisionale di qualsiasi sorta
nell'operazione Diaz''. Lo sottolinea la Cassazione nelle
motivazioni appena depositate di proscioglimento di De Gennaro
dall'accusa di concorso in falsa testimonianza.
NM/FV
28-MAG-12 15:19 NNNN
ZCZC1269/SXA
R POL S0A S0A S56 S0A QBXB
G8: CASSAZIONE; CONTRO DE GENNARO NESSUNA PROVA (2)
Ad avviso della suprema corte, la
sentenza di appello con la quale De Gennaro, il 17 giugno 2010,
era stato condannato a un anno e quattro mesi di reclusione dopo
il proscioglimento di primo grado, prendeva le mosse dalla
''illogicita' dell'assunto del pubblico ministero nel malcelato
tentativo di riportare nella vicenda dei fatti accaduti alle
scuole Diaz un quadro di parallela responsabilita' metagiuridica
del capo della polizia, nei cui confronti non si e' acquisita
alcuna prova''.
I supremi giudici criticano anche la ''farraginosa tesi della
decisivita' dei dati relativi all'invio del dottor Sgalla presso
la Diaz''. Il procedimento che riguarda De Gennaro e' stata la
prima vicenda dei vari filoni processuali nati dai sanguinosi
fatti accaduti durante il G8 svoltosi a Genova dal 19 al 22
luglio 2001, culminati nella tragica morte del giovane
manifestante Carlo Giuliani, nelle devastazioni e saccheggi nel
capoluogo ligure, con la violenta irruzione delle forze
dell'ordine nelle scuole Diaz. Insieme a De Gennaro e' stato
prosciolto anche Spartaco Mortola, ex capo della Digos di
Genova, per ''l'assenza di seri elementi di prova a suo
carico''.
L'udienza si era svolta in Cassazione lo scorso 22 novembre.
NM/FV
28-MAG-12 15:32 NNNN
IL COMMENTO DI DE GENNARO POCHI GIORNI DOPO LA SENTENZA
"RESTA DOLORE MA RIVENDICO CORRETTEZZA"
Tre giorni dopo la sentenza della Cassazione, e a undici anni di distanza dalla notte di sangue della Diaz, l'ex capo della polizia Gianni De Gennaro, in carica all'epoca del G8 di Genova del 2001, e attuale sottosegretario con delega ai Servizi, dice di provare ''dolore'' per chi ha subito ''torti e violenze'' (60 feriti e 93 arresti illegali) ed esprime umana solidarieta' ai funzionari condannati estromessi dai loro incarichi. Ma lo fa rivendicando la correttezza del suo operato, adesso e allora, e scatenando la reazione di Vittorio Agnoletto, il portavoce del Genoa Social Forum che ne chiede le dimissioni, e quella del padre di Carlo Giuliani che rileva come le scuse siano ancora assenti. ''Le sentenze della magistratura devono essere rispettate ed eseguite, sia quando condannano, sia quando assolvono. In seguito alle decisioni per i gravi fatti di Genova, le competenti Autorita' hanno puntualmente adempiuto a tale dovere, operando con tempestivita' ed efficacia'', afferma De Gennaro riferendosi, evidentemente alla sostituzione dei vertici dell'anticrimine dove Francesco Gratteri e Gilberto Caldarozzi, il giorno dopo la sentenza che gli ha inflitto anche cinque anni di interdizione di pubblici uffici, sono stati rimpiazzati da Maria Luisa Pellizzari e Gaetano Chiusolo.
''Per quanto mi riguarda - prosegue De Gennaro, uscito indenne dal filone giudiziario del G8 solo lo scorso 22 novembre dopo essere stato assolto in Cassazione dalla condanna a un anno e quattro mesi - ho sempre ispirato la mia condotta e le mie decisioni ai principi della Costituzione e dello Stato di diritto, e continuero' a farlo con la stessa convinzione nell'assolvimento delle responsabilita' che mi sono state affidate in questa fase''. Dunque De Gennaro si chiama fuori dalla ''macelleria messicana'' della Diaz, nonostante all'epoca fosse al vertice della Polizia. ''Resta comunque nel mio animo un profondo dolore per tutti coloro che a Genova hanno subito torti e violenze - aggiunge - ed un sentimento di affetto e di umana solidarieta' per quei funzionari di cui personalmente conosco il valore professionale e che tanto hanno contribuito ai successi dello Stato democratico nella lotta al terrorismo ed alla criminalita' organizzata''. Parole che scatenano Agnoletto. ''In qualunque altro Paese europeo - dice la 'voce' del Gsf - De Gennaro sarebbe stato sospeso dall'incarico gia' nel 2001: e' inaccettabile che resti al governo nel silenzio colpevole di tutto il Parlamento''. Quelle dell'ex capo della polizia - prosegue Agnoletto - ''sono parole molto piu' simili a quelle di un capobanda che, dopo aver subito una sconfitta, resta consapevole dell'enorme potere di cui ancora dispone''. "Nelle parole dell'ex capo della polizia - aggiunge - non c'e' nemmeno l'ombra delle scuse che, se pur solo formalmente, ha chiesto il suo successore Manganelli". ''De Gennaro con arroganza rivendica ogni cosa e, sfottendo i giudici, osa addirittura affermare - incalza Agnoletto - che tutto si e' svolto secondo la Costituzione, lui che a Genova era il capo della polizia e quindi il responsabile della gestione dell'ordine pubblico!''. ''Nemmeno una critica verso i dirigenti condannati per reati estremamente gravi, ai quali va anzi la sua solidarieta'. La stessa solidarieta' in nome della quale per undici anni - conclude l'ex parlamentare di Rifondazione - i vertici della polizia hanno cercato di bloccare i processi. Per le vittime solo un generico dolore''. Secondo Giuliano Giuliani, padre di Carlo, il ragazzo ucciso da un carabiniere durante il G8, ''De Gennaro prova dolore, ma non chiede scusa. Lui era il piu' alto in grado e quindi dovrebbe sentire su di se' tutte le responsabilita' di quanto accaduto quella notte alla Diaz. Non mi sembra che nelle sue parole ci sia questo e in piu' dimentica anche di chiedere scusa''.
NM 08-LUG-12 20:10 NNNN
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