Hanno passato al setaccio i profili Facebook e Twitter di tutti i giovani della zona i carabinieri di Sant'Angelo in Vado e quelli del comando provinciale di Pesaro Urbino che indagano sull'omicidio di Ismaele Lulli, lo studente di 17 anni, trovato morto con la gola tagliata in un boschetto nel territorio del paesino famoso in tutta Italia per i suoi tartufi. Per quella morte sono stati fermati due giovani albanesi, un ventenne di Urbani e un diciannovenne di Sant'Angelo in Vado. La prima pagina a essere analizzata è stata proprio la sua, quella di un ragazzo come tanti, studente svogliato dell'Istituto alberghiero di Piobbico, lo definisce qualcuno, conosciuto in tutto il paese.
Le foto ne documentano la crescita da ragazzo dalla faccia ancora infantile a quella un po' più "adulta" e spigolosa, con due piccoli piercing, ma sempre con un sorriso luminoso, degli ultimi post. I gruppi attestano invece il suo interesse per le droghe leggere e per l'uso terapeutico della cannabis, oltre che per la musica tekno e trance. Ma ci sono anche discoteche della riviera romagnola, come il Cocoricò di Riccione, gruppi di volontariato della Protezione civile, la passione per l'attrice Megan Fox e l'interesse per andare a vivere ad Amsterdam. Poi tanti amici, almeno virtuali, e ragazze. E proprio da quei post gli investigatori hanno ricostruito un clima di tensioni e rivalità tra giovanissimi, che sarebbe all'origine del delitto.
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