C'è chi avrebbe potuto essere a bordo di quel maledetto aereo Egyptair scomparso nei cieli sopra l'Egeo e invece può raccontarlo. Un certo sollievo, misto a fatalismo, traspare nella voce di Jean-Luc Leborgne, pensionato francese di 66 anni, che in attesa di prendere un volo per l'Egitto in partenza da Parigi, tira un sospiro di liberazione nel ricordare che insieme alla moglie si sarebbe potuto trovare proprio a bordo di quell'aereo. Dopo avere trascorso le vacanze degli ultimi 25 anni in Egitto, Jean-Luc racconta di amare quel Paese, la sua gente ed il caldo, ma di essere rimasto molto scosso per quanto successo: "Avremmo potuto essere a bordo di volo, ma così non è stato - rivela -. Tuttavia non cancelleremo i nostri piani".
Fatalismo a parte, l'avvilimento e la depressione prevalgono invece nei racconti di altre persone, protagoniste dirette o indirette di questa tragedia. Sonia, un'impiegata dell'aeroporto Roissy Charles-de Gaulle si è detta devastata alla notizia del disastro aereo. La donna racconta di avere cercato di aiutare una famiglia di passeggeri in ritardo a raggiungere il volo della EgyptAir, e adesso la sua unica speranza è che alla fine proprio quella famiglia che ha conosciuto da vicino non abbia fatto in tempo ad arrivare al gate. "Era una famiglia intera - ha raccontato ai microfoni di radio RTL -, i genitori con i cinque bambini, quattro figlie e un figlio. Si sono presentati al terminal due, dove lavoro. Ma EgyptAir parte dal terminal 1 quindi ho mostrato loro la direzione". E ancora: "Il padre cominciava ad agitarsi, guardava l'ora. Per sbaglio il taxi li aveva lasciati al terminal due. Vedevo il padre stressato e gli ho detto: 'Stia tranquillo, cerco di chiamare la compagnia per vedere se eccezionalmente possono aspettarvi. E' una cosa che solitamente non faccio mai'. E poi sono andati via, spero che non l'abbiano preso. Ripenso ancora a quei momenti... e sono sotto choc", conclude Sonia. Altra storia è infine quella di Charif, che in attesa di prendere il prossimo volo EgyptAir da Parigi per il Cairo non nasconde la propria preoccupazione: "Certo, sono inquieto, ovvio. Prima la bomba su un aereo lì, qualche mese fa, adesso questo che sparisce. Fa... fa paura". E a chi gli chiede i motivi del suo viaggio Charif risponde che va a vedere la mia famiglia laggiù: "lo faccio spesso e prendo sempre EgyptaAir, ho sempre volato con loro, ma certo oggi é diverso".
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