Tra ironia e qualche tono più acceso, sui social tantissimi chiedono trasparenza nella gestione dei fondi raccolti soprattutto via sms per la gestione dell'emergenza del sisma che ha colpito il Centro Italia.
I numeri della raccolta - ad oggi siamo a quasi 10 milioni di euro - per la Protezione Civile hanno destato clamore. "La solidarietà - scrive ad esempio Giannina Zuradelli - dovrebbe essere spontanea, ma dovrebbe essere gestita con severi controlli, memori del passato con esempi di sciacallaggio e approfittatori". La Protezione Civile risponde invitando gli utenti della rete a consultare periodicamente il sito www.protezionecivile.gov.it nello spazio dedicato alla rendicontazione degli stati d'emergenza dove è possibile trovare anche i documenti originali relativi ai fondi richiesti e quelli stanziati. La maggioranza, tra post su Facebook e cinguettii su Twitter chiede: 'Dove andranno a finire questi soldi?', 'Chi li gestirà in attesa di usarli?', 'Speriamo che non si perdano per strada', 'Ora serve qualcuno che controlli come vengono spesi' e così via. I più sospettosi avanzano, invece, l'ipotesi che alla fine i fondi finiranno in qualche banca e che non saranno mai usati. "Le somme raccolte dagli operatori telefonici (le somme donate attraverso la telefonia fissa saranno versate solo una volta che la relativa bolletta sarà saldata, mentre quelle relative a scheda prepagata possono essere di importo inferiore a 2 euro nel caso di credito insufficiente) - spiegano dalla Protezione Civile - saranno versate, senza alcun ricarico, su un conto infruttifero aperto presso la Tesoreria Centrale dello Stato in favore della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Dopo l'approvazione dei progetti da parte del Comitato dei Garanti, trasferirà alle Regioni".
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