(di Eloisa Gallinaro) "Sono già 50 i morti di colera e l'emergenza acqua è gravissima. I pozzi sono contaminati e tra le priorità assolute c'è quella di garantire approvvigionamenti di acqua potabile, anche se moltissime delle zone colpite dall'uragano Matthew sono ancora isolate e quindi impossibili da raggiungere". Al telefono con l'ANSA da Port-Au-Prince, la delegata della Croce Rossa Italiana ad Haiti Mariagiovanna Costa racconta la tragedia di centinaia di migliaia di persone che hanno bisogno di tutto. "La situazione è drammatica soprattutto nelle bidonville allagate sulle coste del sud-est, del sud-ovest e del nord-ovest, dove la gente ha perso quel poco che aveva", spiega Costa, lasciando per qualche minuto la riunione al ministero dell'Agricoltura della capitale haitiana dove si stanno coordinando gli interventi per garantire sicurezza alimentare alle zone colpite. "Sono partiti i primi elicotteri per la ricognizione delle aree devastate dall'uragano e voli umanitari, ma il grosso degli interventi deve essere via terra e le frane, gli smottamenti, il crollo di almeno due ponti rendono impraticabili le strade. Sono state danneggiate le piantagioni di riso, di cacao, sono stati compromessi gli allevamenti di bestiame e le carcasse di animali in putrefazione aggravano l'emergenza sanitaria", dice ancora Costa, prevedendo "anni" per tornare a un minimo di normalità.
Haiti era già un Paese fragile con infrastrutture carenti e un alto tasso di insicurezza, dove il colera è endemico, ricorda la delegata della Croce Rossa, e ora "bisogna trovare il modo più veloce per aiutare 350.000 persone in stato di bisogno.
Finora sono stati sistemati in scuole e in ripari sicuri 61.000 sfollati, ma per molti non c'è neppure questa possibilità. Sono 178 le scuole danneggiate e inagibili". La Federazione internazionale della Croce Rossa della Mezzaluna Rossa ha lanciato un appello urgente per trovare 6,8 milioni di franchi svizzeri (6,2 milioni di euro) da destinare ai soccorsi, agli aiuti medici, all'assistenza igienico-sanitaria per 50.000 persone, aggiunge Costa. "Serve ancora più aiuto per le fasce deboli: i bambini, i disabili, i detenuti". "Ma i numeri aumenteranno e per avere un' idea chiara dei morti, degli sfollati, dei danni, delle necessità ci vorrà almeno una settimana".
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