''Ho cento sfollati
ricoverati in un capannone privato, il Municipio inagibile, la
scuola e tutte le chiese chiuse, ma qui non s'è visto nessuno:
due tecnici della Protezione civile che sono andati via subito,
e a levare le macerie ci devo pensare io...''. E' arrabbiato il
sindaco-farmacista di Caldarola Luca Giuseppetti, primo
cittadino di un borgo di 1.800 abitanti famoso per il Castello
Pallotta, un edificio del 500 (''abbiamo dovuto chiudere pure
quello'') già toccato dal sisma del 24 agosto e lesionato dal
terremoto del 26 ottobre, ''che ha avuto un epicentro a 10 km da
qui''. ''Per le istituzioni - sbotta il sindaco - sembra che
Caldarola non esista: chiamo i vigili del fuoco di Macerata ma
il centralino è sempre occupato. Se poi rispondono non hanno una
gru da mandare. Per gli sfollati ci siamo dovuti organizzare con
brande e lettini, ma la situazione delle case peggiora di giorno
in giorno con le nuove scosse''.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA