Le immagini e i ricordi dei primi soccorritori dei vigili del fuoco entrati nei resti dell'hotel di Rigopiano saranno fondamentali anche per il pm titolare dell'inchiesta. Gli uomini dell'Usar di Firenze e Pisa, tra i primi ad entrare in quella montagna di cemento e neve, ne sono consapevoli e, anche se il primo loro pensiero è sempre quello di salvare quante più vite possibile, all'interno della squadra ci sono gli esperti di topografia applicata al soccorso (il nucleo Tas). Il loro primo lavoro consiste proprio nel ricostruire gli spazi per aiutare i colleghi a muoversi all'interno degli stretti cunicoli per cercare superstiti ed eventuali vittime, ma anche predisporre carte e relazioni che poi saranno trasferite alla procura competente. A spiegare questo lavoro è l'ingegner Nicola Cianneli, team leader della squadra Usar di Firenze e Pisa, rientrato ieri sera a Firenze con i 33 colleghi che per 5 giorni hanno lavorato senza sosta a Rigopiano.
"E' chiaro che fin dal primo momento lavoriamo sapendo bene anche quanto servirà al pm e cosa ci chiederà": dai telefonini ritrovati sotto le macerie "fino ai luoghi precisi in cui sono stati ritrovati i superstiti e i corpi di quanti non ce l'hanno fatta", spiega Cianneli. Lui non entra, volutamente, nei particolari e preferisce evitare dichiarazioni sulla localizzazione dell'ormai ex hotel: il nostro lavoro è solo di supporto al magistrato. Ogni tipo di valutazione sulla sicurezza dell'hotel nei giorni e nei mesi precedenti "non spetta a noi". "I vigili del fuoco, in una tragedia come questa - prosegue Ciannelli ricordando che hanno anche compiti di polizia giudiziaria - devono piuttosto pensare a dove sono stati trovati vivi i bambini, alle posizioni dei due fidanzati Giorgia Galassi e Vincenzo Forti, a come hanno retto i muri di cemento e le altre strutture più o meno portanti. Tutte notizie importanti per capire cosa è successo".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA