"L'obiezione di coscienza è garantita al 100%: per rispettare l'applicazione è stato promosso un bando per 2 unità di personale su oltre 2.200 operatori del settore, in un servizio strettamente finalizzato a operare richieste di interruzione di gravidanza. Chi legittimamente è obiettore non ha partecipato a questo bando e potrà portare le sue professionalità in altri campi del servizio sanitario e dello stesso Dipartimento della salute della donna e del bambino". Così il governatore del Lazio Zingaretti sul caso S.Camillo. "Come al momento avviene - prosegue Zingaretti in una nota - per il 78% dei medici obiettori in servizio nel Lazio. Accanto a quest'impegno, la Regione Lazio è attiva anche per rilanciare le azioni per la prevenzione dell'interruzione di gravidanza, attraverso l'educazione e l'informazione. Tra i pilastri di quest'azione, c'è il potenziamento della rete dei consultori del Lazio, su cui a brevissimo verrà presentato dalla Regione Lazio un piano per il rafforzamento infrastrutturale e di personale".
Zingaretti ribadisce che la vicenda del S.Camillo è "sicuramente una novità assoluta nel panorama della sanità italiana" e sottolinea poi che "sull'interruzione di gravidanza, per quanto riguarda la prevenzione, l'applicazione della legge 194 nel Lazio funziona: dal 1987 si è passati da 21.274 casi di interruzione di gravidanza a 9.617 nel 2015, con una riduzione del 55%. In questo contesto, comunque positivo, l'obiettivo è garantire la piena applicazione della legge. Sia per quanto riguarda i diritti della salute delle donne, quindi anche nella pratica dell'interruzione di gravidanza, sia per gli strumenti di prevenzione previsti dalla legge 194. Compito istituzionale della Regione è applicare una legge dello Stato, la 194, nella sua interezza".
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