"Forse si è aperto uno spiraglio di luce: mi sembra che sia la prima volta che un militare di quelli presenti quella sera ha riferito la sua verità, che ora dovrà passare al vaglio dell'autorità giudiziaria, ma noi siamo al fianco dell'autorità giudiziaria, perché è ora che siano accertate tutte le cause e le dinamiche di quanto successe quella sera". Lo ha detto Giovanni Nistri, comandante generale dell'Arma dei carabinieri, intervistato su Radio Capital da direttore Massimo Giannini sul caso Cucchi.
Quanto all'ipotesi che ci siano stati insabbiamenti e pressioni, "è un'illazione offensiva del buon nome dell'Arma - ha detto Nistri -. A pensar male a volte si azzecca ma si fa sempre peccato". "L'Arma dei carabinieri deve confermare in ogni circostanza la piena trasparenza del proprio operato", ha aggiunto. Nel corso della trasmissione radiofonica sono stati riportati alcuni brani della deposizione di Francesco Tedesco, il carabiniere che ha accusato gli altri due militari coinvolti nel processo per al morte di Stefano Cucchi. Nel leggerli, ha detto Nistri, "ho provato quello che provano tutti i carabinieri che hanno giurato fedeltà alla Costituzione che all'art. 13 recita che 'è punita ogni violenza fisica o morale sulle persone comunque sottoposte a restrizione di libertà'. Se sei carabiniere devi avere il massimo rispetto per le persone. E hai il dovere morale, prima che giuridico, di dire la verità e di dirla subito, senza ritardo. Sono frasi molto crude che delineano uno scenario assolutamente inqualificabile. Detto questo è uno scenario al vaglio dei magistrati. Quindi, aspettiamo. Ma aspettiamo condannando in maniera netta tutti i casi nei quali si possa anche solo ipotizzare una carenza così grave di moralità".
Il generale Vittorio Tomasone "sarà ascoltato in aula entro gennaio su nostra richiesta". Lo rende noto all'ANSA l'avvocato della famiglia Cucchi, Fabio Anselmo. Tomasone, attuale comandante Interregionale di Napoli, era comandante provinciale dei carabinieri di Roma all'epoca dei fatti.
"Chiunque venga arrestato deve essere processato rispettando la legge e non con altre maniere", così il vicepremier Matteo Salvini sul caso Cucchi, parlando da Ala, in Trentino, dov'è impegnato in un tour elettorale per il candidato leghista a governatore, Maurizio Fugatti. "Le porte del ministero degli Interni - ha aggiunto Salvini - sono aperte alla famiglia Cucchi e a 60 milioni di italiani per bene. Se qualcuno invece preferisce fare polemiche e attaccare un ministro e centinaia di agenti sono sue scelte".
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