Le casalinghe in Italia sono oltre 7 milioni e svolgono il mestiere "più pericoloso del mondo". L'8,2% è coinvolto in incidenti domestici, circa 600 mila persone secondo lo studio "Faccende pericolose" dell'Anmil (Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro), riassunto in un opuscolo illustrato da un giovane vignettista di 20 anni: Michele Russo.
Il lavoro svolto da una casalinga è in media di 49 ore a settimana, sette ore al giorno compresi festivi e ferie e, se retribuito, varrebbe 3.045 euro al mese. La cucina è l'ambiente più a rischio (63% degli incidenti) Seguono camera da letto (10%), soggiorno (9%), scale e bagno (8%).
"Quello che a molti potrebbe sembrare in apparenza un non lavoro, rappresenta il mestiere più difficile è anche più pericoloso del mondo", afferma il presidente dell'Anmil, Franco Bettoni. Le lesioni più comuni tra le casalinghe sono le fratture (36% del totale), le ustioni (18,5%) e le ferite da taglio (15%). Bettoni sottolinea che l'ultima legge di Bilancio "ha rivisto in meglio la normativa del 1999 che ha istituito l'assicurazione contro gli infortuni in ambito domestico".
La manovra ha innalzato il limite di età da 65 a 67 anni e abbassato la soglia di invalidità per ottenere la rendita vitalizia dal 27% al 16% oltre a introdurre un indennizzo una tantum per gli infortuni tra il 6% e il 15% (a fronte di un aumento dell'importo da 12,91 euro a 24 euro l'anno).
L'Anmil chiede ora di "estendere la tutela assicurativa per il lavoro domestico anche alle donne" e agli uomini occupati fuori casa per gli infortuni legati alla gestione della casa e della famiglia.
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