Il Veneto ha registrato il dato più alto di vittime per Covid in questa seconda ondata, 165 in sole 24 ore, superando il giorno 'nero' del 10 dicembre, quando i decessi erano stati 148. Si tratta di un numero che potrebbe risentire del caricamento in ritardo di decessi avvenuti nell'ultimo fine settimana. Ieri i morti erano stati 26.
"Nelle prossime ore, in questi giorni, discuteremo con il Governo, come Regioni, per capire come arginare il rischio di una terza ondata. Chi ne capisce più di noi dal punto di vista scientifico dice che è inevitabile, ma il tema non sarà l'inevitabilità o meno, sarà la forza di questa terza ondata, cioè se sarà troppo robusta o invece, come ci auguriamo, se sarà lieve". Così Stefano Bonaccini. "Per fare questo si studiano quotidianamente le curve di contagio" e in Italia la curva "è scesa complessivamente" ma "in maniera meno robusta di quello che si poteva prefigurare, anche perché non c'è stato un lockdown totale come a marzo".
"Non è ancora finito il 2020, ma una valutazione ragionevole fa pensare che quest'anno supereremo il confine dei 700mila decessi complessivi, che è un valore preoccupante perché una cosa del genere l'ultima volta, in Italia, era successa nel 1944. Eravamo nel pieno della seconda guerra mondiale". A illustrare i numeri dai quali si deduce anche il peso della pandemia Covid, è stato, durante la trasmissione Agorà su Rai Tre, il presidente dell'Istat Gian Carlo Blangiardo. "Nel 2019 - precisa - il dato era stato di 647.000 morti".