"Siamo molto preoccupati non sappiamo
come salvarli, tutti pensano solo a come e dove fuggire. C'è un
terrore indescrivibile tra la gente". E' una testimonianza
drammatica quella di Qorbanali Esmaeli, presidente
dell'Associazione culturale afghani in Italia. "La cosa più
preoccupante, più assurda e più atroce - dice Esmaeli all'ANSA -
è che le donne e le ragazze, sopra i 12 anni, sono considerate
bottino di guerra. Ho due sorelle e diverse nipoti, temo per
loro e per tutte le ragazze". Esmaeli è arrivato in Italia,
fuggito sempre dai talebani, nel '99 e da allora collabora con
la Comunità di Sant'Egidio.
I cittadini afghani sono "terrorizzati, pensano solo a
salvare la pelle, ad andare via, non c'è bisogno di altri aiuti,
poi si vedrà". "Vorrei aiutare, ma non so come, i miei familiari
e le altre persone più a rischio a lasciare il Paese. L'Italia
deve intervenire soprattutto per i suoi valori di democrazia e
di diritti mani", "l'unica via è organizzare al più presto
corridoi umanitari, non c'è più tempo", dice il cooperante.
Con la sua associazione ogni anno andava dall'Italia in
Afghanistan per aiutare soprattutto nel campo della salute.
"L'anno scorso siamo rimasti fermi a causa del Covid e
quest'anno non è stato possibile andare a causa dell'avanzata
dei talebani che minacciano la nostra missione e il nostro cento
medico a Kabul. Serve un corridoio umanitario per tutti coloro
che sono in pericolo" è il suo appello.
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