E' ormai un oggetto di culto, che ha raggiunto l'enorme di tiratura di quasi un milione e 200mila copie, di cui oltre 16.000 in nove altre lingue (dall'inglese al giapponese e perfino in sardo): il Calendario Storico dell'Arma, presentato a Roma, nella Galleria nazionale di arte moderna, "è indice sia dell'affetto e della vicinanza di cui gode la Benemerita, sia della profondità di significato dei suoi contenuti, che ne fanno - è stato sottolineato - un prodotto apprezzato, ambìto e presente sia nelle abitazioni che nei luoghi di lavoro, quasi a testimonianza del fatto che 'in ogni famiglia c'è un Carabiniere".
La pubblicazione del Calendario è giunta alla sua 89/a edizione. Fin dal 1928 è stato "puntuale interprete, con le sue tavole, delle vicende dell'Arma e, attraverso di essa, della Storia d'Italia". L'edizione 2022 del Calendario celebra i 200 anni del primo Regolamento Generale dell'Arma. "Duecento anni fa eravamo già nati. Non lo era l'Italia, così i Carabinieri prestavano servizio nelle poche Regioni governate dai Savoia", scrive il comandante generale, Teo Luzi, nella prefazione. "Lo spirito che ci anima oggi - prosegue - è lo stesso di allora. Due secoli in cui sono state aggiornate le disposizioni, le procedure, la forma, ma non è cambiata - perché non può cambiare - la sostanza del nostro agire. Essere al servizio degli Italiani. I Carabinieri hanno accompagnato la storia della Nazione e la quotidianità dei cittadini, sempre ispirati ai migliori valori dell'Italia: solidarietà, laboriosità e impegno, valori che connotano l'identità nazionale e che qualificano l'aggettivo 'italiano' nel mondo".
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