Laureato in ingegneria informatica al Politecnico di Torino col massimo dei voti, e specializzato alla Tongji University di Shangai, il trentenne aveva conseguito un master in ingegneria elettronica, sempre al Politecnico di Torino, e uno alla University of Illinois di Chicago. Aveva lavorato alla Fiat Chrysler, alla Envisens Technologies di Chivasso (Torino) e alla Nvidia Research di Santa Clara, in California.
Da alcuni anni si era trasferito alla Columbia, dove era anche assistente, per il dottorato alla 'School of Engineering and Applied Science'.
Un cervello in fuga, come si definiscono i giovani che lasciano l'Italia per cercare fortuna all'estero sfruttando le proprie capacità, ma che non aveva dimenticato le sue origini. E che spesso si dava da fare per gli altri. Per Davide infatti lo studio non era tutto. "Lui e la famiglia sono molto conosciuti anche perché attivi nel volontariato, prima nella parrocchia di Santa Margherita e adesso nel quartiere Mussotto - ricorda il primo cittadino di Alba - Un ragazzo brillante e capace. Quanto successo è incredibile. Una morte violenta di cui è anche difficile parlare. Chi è genitore si rende conto di questa assurda tragedia; la città si stringe attorno al dolore di una famiglia davvero perbene".
Tra le sue passioni c'era anche il calcio. Giocava nel 'NY International Fc', nel ruolo di difensore, e quando è stato accoltellato stava tornando da una partita. "You are a Legend, Davide. We Love You", è il commiato su Twitter della squadra.
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