Si è aperto in Corte di Appello a
Bologna il secondo grado di un processo nato da un filone di
'Aemilia' per cinque imputati, tutti assolti in tribunale a
Reggio Emilia dall'accusa
di intestazioni fittizie con l'aggravante di aver agito per
favorire la cosca di 'ndrangheta emiliana legata ai Grande
Aracri.
L'appello nasce dall'impugnazione della Dda di Bologna con la
pm Beatrice Ronchi che rappresenta l'accusa insieme alla
procuratrice generale reggente Lucia Musti. A giudizio ci sono i
parenti dell'imprenditore pentito Giuseppe Giglio, considerato
dagli inquirenti il 'regista' del piano imprenditoriale a
servizio del sodalizio: il padre Francesco, il fratello Antonio
e la madre Gaetana Crugliano, oltre al commercialista Agostino
Donato Clausi (tutti difesi dall'avvocato Fausto Bruzzese) e
Mario Mazzotti (assistito dal legale Franco Beretti). L'udienza
è stata aggiornata al 18 novembre. Nel 2020 il giudice Giovanni
Ghini aveva assolto tutti con la formula "per non aver commesso
il fatto".
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