"C'è l'impatto
visivo del dolore. È un dolore che si rinnova. È fortissimo in
una comunità colpita, in un paese colpito nella cosa più cara, i
nostri ragazzi, i nostri figli, la scuola. È veramente molto
complicato". Così Fabrizio Curcio, capo della Protezione civile,
oggi a San Giuliano di Puglia (Campobasso) dove è arrivato per
la Giornata della memoria, la commemorazione dei 27 bambini e
della maestra Ciniglio rimasti vent'anni fa sotto le macerie
della scuola Jovine dopo la scossa di terremoto delle 11.32.
"Dopo vent'anni è stato fatto qualche passo avanti in tema di
sicurezza delle scuole - ha detto Curcio, dopo la visita al
cimitero del paese - ma c'è ancora molto, moltissimo da fare. Io
credo che, se vogliamo rendere giustizia a questi eventi, a
queste tragedie, dobbiamo impegnarci ognuno ad ogni livello: dal
cittadino alla politica alla parte tecnica perché ancora la
sicurezza delle scuole deve fare un passo importante".
"Non si riesce a comprendere - ha proseguito - come nel 2022
questo possa ancora accadere. Credo che abbiate anche voi i
rapporti che fotografano una situazione scolastica complicata
dal punto di vista della sicurezza. Dobbiamo ancora investire
tanto. Siamo in un momento di finanziaria e bilancio, io credo
sia un segnale importante aumentare i fondi all'edilizia
scolastica, alla messa in sicurezza, all'adeguamento e
miglioramento sismico e non solo. Perché poi la scuola è il
momento in cui i nostri ragazzi vivono la loro quotidianità, non
solo sicurezza, ma anche benessere generale".
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