(ANSA) - FIRENZE, 15 MAR - Avevano creato una banca
clandestina, con sede in un negozio di Firenze e una filiale a
Prato, rivolta a imprenditori cinesi a cui offriva servizi
occulti di trasferimento di denaro in Cina dietro pagamento del
2,5% dell'importo trasferito. Due persone di origini cinesi sono
state arrestate dalla Guardia di finanza per associazione a
delinquere dedita alla commissione di reati di esercizio abusivo
dell'attività finanziaria e bancaria. Sono 13 gli indagati,
tutti cinesi, a vario titolo, da esercizio abusivo dell'attività
finanziaria e bancaria a sottrazione fraudolenta al pagamento
delle imposte. L'istituto di credito illegale, secondo una nota
della procura fiorentina, accoglieva "i clienti, tutti
imprenditori sinici operanti nel settore della pelletteria e
dell'abbigliamento" e ritirava "il contante che si intendeva
trasferire senza essere tracciati dagli intermediari abilitati
dalla Banca d'Italia". Il sistema di trasferimento, secondo
quanto ricostruito dalle indagini, aveva due principali canali:
per piccoli importi gli indagati usavano "We chat" e "Alipay",
applicazioni che consentono trasferimenti di denaro associando a
un conto una o più carte di credito dalle quali, al momento del
pagamento, viene prelevato l'importo esatto. Per importi più
consistenti attraverso un meccanismo più complesso: il denaro
veniva anticipato attraverso conti correnti e carte bancarie
accesi in Cina in favore di altri soggetti residenti in
madrepatria indicati dagli stessi clienti. Poi il denaro
raccolto in contanti nel negozio fiorentino o nella filiale
pratese veniva prelevato da ulteriori connazionali (cosiddetti
"trasferitori") e trasportato fisicamente in Cina con altre
modalità. (ANSA).