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Anche Zaia boccia i Cpr, Piantedosi vede Bonaccini

Anche Zaia boccia i Cpr, Piantedosi vede Bonaccini

Sala: 'I centri non sono la soluzione'

ROMA, 22 settembre 2023, 19:33

Redazione ANSA

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Il presidente dell 'Emilia-Romagna Bonaccini e il ministro Piantedosi in una foto d 'archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il presidente dell 'Emilia-Romagna Bonaccini e il ministro Piantedosi in una foto d 'archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il presidente dell 'Emilia-Romagna Bonaccini e il ministro Piantedosi in una foto d 'archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Dopo le critiche piovute dai governatori Dem, anche dal campo del centrodestra arrivano paletti e distinguo sull'ipotesi Cpr. Per il governatore del Veneto, Luca Zaia, la creazione di nuovi Centri per il rimpatrio non "risolve i problemi". "Dobbiamo dirlo per essere corretti nei confronti dei cittadini" spiega Zaia snocciolando una serie di cifre. "Quest'anno avremo più o meno 140-150mila persone che dovranno essere rimpatriate, e si consideri che mediamente ogni anno l'Italia riesce a far rimpatriare dalle 3.500 alle 4.000 persone, quando va bene: stiamo affrontando il mare pensando di svuotarlo con un secchio". Per l'esponente leghista "la vera partita è fare in modo che si arresti questo flusso, che è un flusso che ormai sembra inesorabile, un esodo biblico, e per questo dobbiamo intervenire su tutti i livelli, in particolar modo quello europeo".
    Parole arrivate nelle stesse ore in cui il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, che giovedì in Senato ha difeso il progetto, ha incontrato il presidente dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, per il quale sul tema migranti il governo "si è fatto trovare impreparato, d'altronde se per anni urli 'porti chiusi, prima gli italiani ed è finita la pacchia', poi fai fatica ad ammettere che sono raddoppiati gli sbarchi". Nel corso dell'incontro non si è parlato di Cpr ma il capo del Viminale e il governatore Dem hanno "concordato con l'idea che vada potenziata l'accoglienza diffusa". Per farlo, però, "i capitolati delle prefetture sui Cas non reggono più - dice Bonaccini - quindi servono più risorse e abbiamo apprezzato che il ministro abbia detto che non servono i grandi centri. Ho chiesto che la Conferenza delle Regioni si ritrovi immediatamente con il ministero - ha aggiunto - e ho avuto risposta positiva, perché abbiamo bisogno di capire cosa sta succedendo e come si vuole procedere".
    A chiedere chiarezza è anche il governatore della Campania, Vincenzo De Luca. "Siamo stati contattati dalla Prefettura - ha affermato - per l'ipotesi di realizzare un centro di accoglienza per ogni Regione, ma nessuno ci ha spiegato finora cosa significhi, non abbiamo informazioni di merito. Quindi noi restiamo impegnati nell'avere le giuste responsabilità ma pretendiamo anche chiarezza su cosa stiamo parlando".
    Boccia, invece, la creazione di nuovi centri il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. "Non ho mai detto di essere contrario a rimpatri motivati ma se la storia recente insegna qualcosa è che il numero di rimpatri che si possono fare è limitato", ha commentato aggiungendo che "servono accordi bilaterali che non ci sono".
    Intanto a Lampedusa dopo le criticità degli ultimi giorni l'hotspot torna a svuotarsi. Sono rimasti 326, fra cui 171 minorenni accompagnati, i migranti ospiti. I 400 trasferiti su disposizione della Prefettura di Agrigento raggiungeranno su un traghetto di linea Porto Empedocle. 
   

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