Sei milioni di fondi strutturali in più per i centri antiviolenza e formazione di tutti gli operatori (forze dell'ordine, sanitari, magistrati) che entrano in contatto con le donne vittime di violenza di genere: sono due delle misure elencate dalla ministra alla Famiglia, alla Natalità e alle Pari Opportunità Eugenia Roccella in audizione in Commissione Bicamerale Femminicidio, allo scopo di contrastare il fenomeno della violenza di genere.
Tra gli altri interventi annunciati, un focus sulla violenza contro le donne disabili e un protocollo di intesa con l'Abi contro la violenza economica, collegata alla violenza psicologica e spesso a quella fisica.
Salgono di 6 milioni i fondi strutturali per i centri antiviolenza
"La manovra dello scorso anno ha incrementato i fondi a sostegno del piano strategico nazionale antiviolenza di 10 milioni di euro l'anno a partire dal 2023. Quindi da quest'anno le risorse ammontano a 15 milioni di euro, in gran parte per le case rifugio e i centri antiviolenza" ma c'è "un ulteriore incremento strutturale per i centri antiviolenza nel 2023 di quattro milioni che diventano sei milioni nel 2024. Quindi c'è stata una forte attenzione ai centri antiviolenza di continuare la propria attività in tranquillità potendo contare su fondi strutturali", ha detto la ministra alla Famiglia, alla Natalità e alle Pari Opportunità Eugenia Roccella in audizione in Commissione Bicamerale Femminicidio.
Roccella, avviato il libro bianco per la formazione degli operatori
"Con il comitato scientifico dell'Osservatorio antiviolenza abbiamo avviato già luglio un lavoro per l'elaborazione di un libro bianco dedicato alla formazione degli operatori che a vario titolo entrano in contatto con le donne vittime di violenza: dai magistrati agli operatori sanitari; dagli assistenti sociali al persona giudiziario; dai docenti alle forze di polizia" . Lo ha detto la ministra alla Famiglia, alla Natalità e alle Pari Opportunità Eugenia Roccella in audizione in Commissione Bicamerale Femminicidio.
"C'è la necessità - ha aggiunto - di una preparazione adeguata per saper cogliere segnali di situazioni violente o potenzialmente violente prima che diventino conclamate. L'obiettivo è condividere ed individuare definizioni univoche e condivise sul tema della violenza in modo da rafforzare la consapevolezza e garantire una maggiore riconoscibilità del fenomeno in tutte le sue forme anche in un'ottica di prevenzione".
Nei primi 8 mesi del 2023 sono stati 37mila i contatti al 1522
"Secondo i dati forniti da Differenza Donna, quale gestore del servizio, il numero antiviolenza e stalking 1522, che fa capo al dipartimento Pari Opportunità, dall'inizio del 2023 fino alle fine del mese di agosto, in otto mesi, ha gestito quasi 37mila contatti, di cui oltre 26mila validi. Un numero notevole. L'altro dato che colpisce e che ci è stato segnalato è il sensibile aumento durante le campagne di comunicazione finalizzato alla diffusione del 1522 alla popolazione. Praticamente intorno alla settimana del 25 novembre i contatti schizzano. A dimostrazione che di questo servizio c'è assoluto bisogno e c'è bisogno di una maggiore diffusione e informazione sul numero". Lo ha detto la ministra alla Famiglia, alla Natalità e alle Pari Opportunità Eugenia Roccella in audizione in Commissione Bicamerale Femminicidio. "Per la prossima campagna di diffusione del 1522 - ha aggiunto - stiamo lavorando con il ministro dello sport proprio per coinvolgere il mondo dello sport".
La violenza economica e le donne senza conto corrente
"Alla violenza economica delle donne con l'Osservatorio Antiviolenza abbiamo deciso di dedicare un focus particolare perché i dati sono spaventosi a cominciare da quello incredibile del numero di donne che non dispongono di un proprio conto corrente. Su questo fronte vi anticipo che come ministero sottoscriveremo un protocollo d'intesa con l'Abi, già pronto, per prevenire e contrastare questa forma di violenza insidiosa meno visibile ma funzionale a limitare la libertà femminile", ha detto la ministra Roccella.
Un focus contro la violenza alle donne disabili
"Un'altra cosa in via di definizione, e che io ritengo davvero fondamentale, è un focus sulla violenza contro le donne disabili. Con la ministra Locatell vogliamo realizzare un protocollo d'intesa per un'iniziativa su questo punto specifico", ha annunciato la ministra alla Famiglia, alla Natalità e alle Pari Opportunità Eugenia Roccella.
Cgil: "Fenomeno da prevenire con la formazione"
"La prevenzione non si fa solo sul piano giudiziario, ma su quello della formazione. Il seppur giusto tentativo del Governo di intercettare i casi di violenza già dai cosiddetti reati-spia non tiene conto dei fattori che rendono la violenza sulle donne un fenomeno strutturale che affonda le sue radici nella cultura patriarcale del nostro Paese". Lo hanno dichiarato Lara Ghiglione, segretaria confederale della Cgil, e Giorgia Fattinnanzi, responsabile delle Politiche di contrasto alla violenza e alle molestie di genere della Cgil nazionale, commentando le dichiarazioni della ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, Eugenia Maria Roccella, in audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere. "Inoltre", proseguono le dirigenti sindacali, "il ddl Roccella, Nordio e Piantedosi, pur introducendo importanti novità, lo fa in regime di invarianza di bilancio, mettendo a rischio le stesse nuove procedure". "La violenza di genere, compresa quella sessuale", concludono Ghiglione e Fattinnanzi, "va affrontata in maniera sistemica e non parziale, altrimenti continueremo a contare i numeri delle vittime che, nonostante le avanzate leggi del nostro Paese, rimangono sostanzialmente invariati".
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