Una corsa durata due anni con un finale che non supererà le 3 ore e mezzo: martedì prossimo, nel Palais des Congrès di Issy- les-Moulineaux, Comune ad appena una decina di chilometri dal centro di Parigi, si decide la sorte dell'Expo 2030: il voto dei delegati dei 182 paesi deciderà chi - fra Busan (al quale è stato assegnato il numero d'ordine 1), Roma (n.2) e Ryad (n.3) - organizzerà ed ospiterà il World Expo 2030, l'esposizione universale.
La votazione è infatti prevista nell'ambito della 173/a Assemblea generale del Bie (Bureau International des Expositions) e alle 17 dovrebbe essere annunciata la città vincitrice. Alle 13:30 prenderà il via la kermesse, con un'ultima possibilità per le tre candidate di lanciare appelli ai delegati, un momento al quale le delegazioni dei comitati promotori si stanno preparando da settimane. Sarà infatti una corsa all'ultimo voto: in prima battuta per cercare di non rimanere fuori al "primo giro", poi per cercare - eventualmente - di attirare su di sé i voti di una candidata eliminata. Vincerà, infatti, la città che conquisterà fin dal primo turno una maggioranza di due terzi, pari a circa 120 voti.
Un'impresa non facile, che se non si concretizzerà comporterà un ballottaggio immediato, una seconda votazione tra i due paesi che avranno ottenuto la maggior parte dei voti al primo turno. Il voto sarà segreto. Dalle 13:30 ci saranno per ognuna delle candidate 20 minuti a testa per l'estremo appello, quello sul quale si giocherà ancora il voto degli indecisi e per il quale ogni squadra schiererà i suoi big della politica, della cultura, dello spettacolo.
Se non ci sarà vincitore al primo turno, si andrà al ballottaggio fra le due partecipanti che hanno ottenuto più consensi, mentre chi si è classificata terza sarà eliminata e i delegati che l'avevano sostenuta potranno votare per una delle due finaliste o astenersi. A quel punto, prima del duello, ci sarà a disposizione un quarto d'ora. Saranno 15 minuti di thrilling, con i rappresentanti delle finaliste impegnati fino all'ultimo giro di lancette dell'orologio a strappare agli avversari i voti a disposizione.
Nella sala del voto, i delegati saranno isolati dall'esterno e da ogni pressione. Il voto avverrà in pochi minuti, grazie ad un "device", una specie di telecomando che sarà distribuito ad ogni delegato. E sul quale si effettuerà la scelta decisiva premendo su uno dei 4 tasti numerati: il numero 1 per la sudcoreana Busan, il 2 per Roma, il 3 per la saudita Riad e il 4 per l'astensione.
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