Da crocevia del degrado a simbolo del riscatto, a modello per il recupero di tutte le aree abbandonate del Paese. E' l'ex centro Delphinia di Caivano, posto a pochi metri dal parco Verde, dove si sarebbero consumate anche alcune delle violenze ai danni di due cuginette. La premier Giorgia Meloni inaugura il nuovo centro sportivo, ristrutturato nei tempi del cronoprogramma.
A novembre, alla presenza del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Giovanbattista Fazzolari, e del ministro dello Sport, Andrea Abodi, venne abbattuta la vecchia insegna e posta la prima pietra per i lavori di ristrutturazione. Tempi rispettati: fine lavori era prevista a maggio così che a giugno - dopo l'affidamento alle Fiamme oro della polizia - il centro può essere fruibile.
In tre mesi i militari del decimo Reparto Infrastrutture dell'Esercito e quelli del genio della Brigata Garibaldi, in una complicata operazione di bonifica, hanno portato via di tutto. Rifiuti di ogni specie, compreso dell'amianto. E poi un tappeto di siringhe. Infatti quella struttura sportiva, abbandonata da poco più di cinque anni dopo essere stata vandalizzata e saccheggiata, era diventata il ritrovo abituale di giovani tossicodipendenti. Ora diviene ben altro: piscina, campi di calcio, di tennis, di padel accanto ad un centro polifunzionale. In tutto sette ettari che rappresenteranno un importante polo di attrazione, con un boschetto già risistemato dai carabinieri forestali. Il tutto è stato deciso dopo la visita della premier Giorgia Meloni a fine agosto, dopo l'appello lanciato dal parroco, don Maurizio Patriciello. Alla posa della prima pietra parteciparono anche tre ragazzi del quartiere che insieme ai rappresentanti di ogni forza dell'ordine hanno lasciato la loro orma della mano sul cemento fresco. Gli uomini di Sport e Salute (per il polo sportivo) e quelli dell'Esercito hanno provveduto alla ricostruzione.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA