Controlli più serrati, avvisi
orali e soprattutto più prevenzione. Sono i tre strumenti
individuati dal Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza
per scongiurare nuovi episodi di violenza. Il Comitato si è
riunito oggi, in Prefettura, sulla scorta della maxi rissa di
pochi giorni fa nel residenziale quartiere di San Vito tra
gruppi di minori non accompagnati. Le indicazioni sono giunte
dopo alcune ore di riunione. Nel caso specifico si erano
scontrati una ventina di adolescenti di origini afghana e
pachistana.
Il Prefetto di Trieste, Pietro Signoriello, ha ricordato come
l'episodio sia "un fatto unico, mai registrato con una simile
entità" sottolineando, appunto, che "l'attenzione del Comitato
si è concentrata moltissimo sugli aspetti di prevenzione".
Mentre le indagini sono ancora in corso per individuare i
responsabili, il Questore, Pietro Ostuni, ha anticipato che "per
la prima volta è stato adottato un avviso orale nei confronti di
tre minori. Questo aggraverà la loro situazione amministrativa,
perché può incidere sulla conversione del permesso di soggiorno
quando raggiungeranno la massima età". L'assessore regionale
alla Sicurezza Pierpaolo Roberti ha posto l'accento sul
regolamento regionale sul tema dei minori stranieri non
accompagnati, "entrato pienamente in vigore a marzo", e che tra
le disposizioni varie prevede determinate "professionalità che
devono stare all'interno delle strutture. Se dei minori sono
liberi di girare in città armati con coltelli e pistole finte,
prima di tutto c'è il tema di come vengono gestiti nella
struttura".
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