"Sicuramente è una giornata di
dolore, però la notizia della riapertura delle indagini, anche
speriamo con l'aiuto del nostro esposto, ci dà un po' di
fiducia, perché siamo sempre più convinti che dietro la Uno
Bianca c'erano altre persone che sicuramente sono ancora in
giro". Lo ha detto Alessandro Stefanini, fratello di Otello, uno
dei tre carabinieri uccisi 33 anni fa al Pilastro dalla banda
criminale della Uno bianca, in occasione delle celebrazioni
dell'anniversario, poco prima dell'inizio della messa a
suffragio delle vittime nella chiesa di Santa Caterina in via
Campana a Bologna.
"Anche qui allo stesso Pilastro ci sono lati oscuri, uno di
questi è che mio fratello e gli altri due ragazzi dovevano
essere fermi alla scuola invece erano in movimento - spiega
Stefanini - Questa cosa lascia qualche dubbio come se fossero
stati adescati o chiamati da qualche parte e arrivati qui al
Pilastro, dove purtroppo sappiamo quello che è successo".
Rispetto al nuovo fascicolo di indagine contro ignoti aperto
dalla Procura di Bologna in seguito all'esposto presentato a
maggio da alcuni familiari delle vittime, "confidiamo in tempi
abbastanza stretti e siamo disponibili a dare una mano alla
magistratura per fare luce. Dovrebbero risentire alcune persone
che sono fondamentali - conclude Alessandro Stefanini - tra
queste l'ex vice brigadiere Macauda che per noi è fondamentale
per le indagini, lui sa sicuramente qualcosa che non ha detto
quando è stato arrestato".
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