Circa 300 persone stanno
partecipando alla manifestazione pro Palestina di questo
pomeriggio a Cagliari. Sono sistemate tra i gradini di accesso
alla piazza Nazzari e via Sant'Alenixedda.
Tutta la zona, da via Lai, a piazza Giovanni XXIII sino al
lato mercato-Via Giaime Pintor è circondata dalle forze
dell'ordine e interdetta al traffico delle auto.
Partecipanti in piazza come in altre città italiane
nonostante il divieto imposto dalla Questura. Nessun intervento
da parte degli uomini in divisa per impedire la manifestazione,
ma non sono previsti cortei.
Secondo gli attivisti di A Foras - che hanno organizzato
l'evento - "manifestare è legittimo perché nella legge
istitutiva della Giornata della Memoria viene spiegato che i
valori della giornata stessa sono finalizzati a far sì che non
si ripeta più quanto accaduto. E oggi in Palestina è in atto un
genocidio che rischia di distruggere un popolo intero".
La Questura di Cagliari aveva rigettato la richiesta in
quanto "la manifestazione preavvisata potrebbe assumere
connotazioni lesive, sotto l'aspetto formale organizzativo e
contenutistico, del valore nazionale che la Repubblica Italiana
ha attribuito con la legge allo spirito commemorativo in favore
delle vittime delle leggi razziali, nonché di condanna alla
persecuzione del popolo ebraico".
Il questore aveva proposto di far slittare la manifestazione
al 28 gennaio o in altra data.
Sventolano sulla scalinata le bandiere di A Foras e Sardigna
Natzione. Nella zona antistante il teatro, invece, ci sono le
bandiere di Rifondazione comunista. La maggior parte, però, sono
bandiere della Palestina. E un grande striscione su sfondo nero:
"Fermiamo il genocidio, mai più è ora".
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