I radicali italiani, insieme ad alcuni manifestanti, hanno apposto una targa dimostrativa per rinominare la strada davanti all'ambasciata russa a Roma in memoria di Alexei Navalny.
"Mentre in Russia si svolgono i funerali di Alexei Navalny, in una chiesa blindata, presidiata dalle forze di sicurezza del regime di Putin, con il divieto di fare foto e riprese, i radicali italiani portano Alexei Navalny di fronte all'ambasciata russa in Italia, dove è stata affissa una targa per Via Navalny, al posto di Via Gaeta". Lo si legge in una nota firmata da Matteo Hallissey, Filippo Blengino e Patrizia De Grazia (rispettivamente Segretario, Tesoriere e Presidente di Radicali Italiani), dove viene spiegato: "Via Gaeta, la via dell'ambasciata, la via dove è presente una parte di territorio russo in Italia, dovrebbe ora chiamarsi Via Navalny. Il nome di Alexei - sottolineano - dovrebbe comparire sul loro sito, sui documenti inviati e ricevuti, dovrebbero trovarselo di fronte ogni giorno, a ogni ora. Il nome della persona che hanno avvelenato, arrestato, detenuto in condizioni indegne e infine fatto morire, in quella colonia penale Siberiana, nella quale non sarebbe mai dovuto entrare e dalla quale avrebbe dovuto uscire con la propria vita intatta".
"Il nome di Navalny - insistono - dovrebbe gridare libertà dalla targa della via in cui lavorano i funzionari, i diplomatici, i militari di quel regime che gli ha chiuso la bocca, impedendogli di continuare a parlare di libertà da vivo".
Alcuni manifestanti hanno portato anche dei fiori e hanno acceso lumini
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